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“Con i non vaccinati faremo come in Austria”. Il sadico piano del consulente di Figliuolo

Pubblicato il 02/11/2021 09:45 - Aggiornato il 07/12/2022 18:38

Come se non bastavano quelli che già abbiamo, alla lunga lista degli esaltati e dei fan di chiusure e repressioni delle libertà altrui ci si aggiunge anche Guido Rasi, ex direttore dell’Ema e consigliere del commissario Figliuolo. Rasi è per l’inasprimento. Nonostante i dati raccontino di un vero e proprio boom di contagiati e ricoverati tra i vaccinati, Rasi e il governo danno tutta la colpa a chi il vaccino non ce l’ha, e quindi per loro occorre una nuova stretta, raccomandando mascherine e distanziamento anche nelle manifestazioni, tamponi quotidiani per i lavoratori (non più ogni 48 ore), vaccini ai bambini e lockdown speciali solo per i non vaccinati. Siamo oltre ogni limite. (Continua a leggere dopo la foto)

Nella sua intervista a Il Giornale, Rasi propone una nuova stretta sui 7 milioni di non vaccinati: “Tra una settimana si dovranno prendere altri provvedimenti se i numeri salgono. Non si torna indietro, sarebbe oltraggioso per chi si è vaccinato”. La colpa per lui, dunque, è tutta dei non vaccinati, e non del vaccino che non protegge e che infatti sta facendo registrare un notevole aumento dei contagi tra chi ha fatto la doppia dose. Abbiamo capito, però, che in tutta questa faccenda la scienza e i dati non hanno granché peso. Ma andiamo avanti, perché Rasi ne ha dette altre di belle… (Continua a leggere dopo la foto)

Ad esempio, sulla settimana nera per la campagna vaccinale, che è stata un vero e proprio flop, dice: “Ormai abbiamo convinto chi aveva perplessità modeste o chi era disposto al dialogo. Dobbiamo insistere per abbattere le diffidenze ma non convinceremo chi ha idee preconcette. I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non posso danneggiare l’economia e penalizzare gli italiani immunizzati. Il tampone ogni 48 ore non è abbastanza protettivo, si dovrà imporlo quotidianamente a chi va al lavoro o a chi partecipa ad un evento”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Rasi: “Bisognerà prendere una decisione. Vanno identificati i focolai e se nascono nei luoghi di lavoro si devono restringere le maglie attorno ai non vaccinati”. Pugno duro anche sulle manifestazioni, perché anche quel diritto, in fondo, è troppo, giusto? Quindi: “A Trieste è scoppiato un focolaio tra i No vax che ha intasato gli ospedali. Ed è inaccettabile che la collettività subisca i soprusi e l’arroganza di una minoranza diventata pericolosa per la salute pubblica e per la ripresa economica”. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine, la perla: il lockdown solo per i vaccinati, una sorta di modello austriaco: “L’esperienza dell’Austria va valutata e anche imitata se la situazione dovesse peggiorare. L’obbligo vaccinale? Io inizierei con l’estenderlo alle persone a contatto con il pubblico”. Per quanto riguarda i bambini, invece, Rasi non vede l’ora di inocularli: “Appena Ema darà il via libera e la Società di pediatria sarà favorevole, bisognerà immunizzare anche loro”. Chiusura sul Green pass: “Resterà fino a marzo, se non fino all’estate”.

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