x

x

Vai al contenuto

Raggi non ha più la maggioranza a Roma: 4 consiglieri M5S lasciano. Cosa succede ora

Pubblicato il 02/07/2021 08:48

Quattro ribelli del Movimento 5 Stelle salutano Virginia Raggi e lasciano anche il M5S, abbandonando la sindaca, che ora ha definitivamente perso la maggioranza in Campidoglio, al suo destino. La rottura definitiva è stata comunicata in apertura di lavori in aula Giulio Cesare. A essersi dimessi sono dunque Donatella Iorio, Marco Terranova, Enrico Stefano e Angelo Sturni. Alessandra Agnello, anche lei nella frangia originaria dei 5 distanti dalle politiche della sindaca Raggi, rimane invece nel Movimento 5 stelle. Che succede ora? (Continua a leggere dopo la foto)

La sindaca di Roma Virginia Raggi perde così definitivamente la maggioranza in Campidoglio. I quattro ormai ex M5s hanno formalizzato la nascita di un nuovo gruppo. “Con la creazione di un nuovo gruppo di ben quattro consiglieri fuoriusciti dai 5 Stelle non vi è più la minima possibilità per la Raggi di avere i numeri in Consiglio”, dichiarano subito gli esponenti di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio e i consiglieri comunali Francesco Figliomeni, Lavinia Mennuni e Rachele Mussolini.

Con la città sempre più invasa dai rifiuti e le municipalizzate in crisi con manifestazioni dei lavoratori a rischio stipendio, la Raggi si appresta a vivere un fine mandato davvero da incubo. Così come da incubo è stata la sua amministrazione, con una Capitale sempre più allo sbando e un’incuria senza precedenti. In Consiglio si fa subito sentire anche la Lega: “Con l’ufficializzazione dell’uscita di altri 4 consiglieri dal M5S, si certifica il fallimento di Virginia Raggi. Per dignità prenda atto della situazione e rassegni le dimissioni”.

Come commenta anche Il Tempo, “la Raggi non governerà più niente. E in questa situazione, dal sindaco della Capitale d’Italia ci aspettiamo il massimo rispetto anzitutto nei confronti dei cittadini romani. In una posizione iperminoritaria sarebbe abbastanza ridicolo continuare con la guerra tra regione Lazio e comune di Roma, ad esempio. Meglio, molto meglio, le dimissioni – proprio per dignità – e l’arrivo di un commissario per portare la città alle elezioni del 10 ottobre”.

Ti potrebbe interessare anche: Lockdown, coprifuoco, restrizioni: il governo prepara un agosto da incubo per gli italiani