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Quella parte del piano Colao che piace (parecchio) ai Benetton

Pubblicato il 10/06/2020 13:06 - Aggiornato il 10/06/2020 13:10

Ancora una volta il governo giallorosso mostra due facce, una pronta per le occasioni buone, da sfoggiare in pubblico all’occorrenza, e l’altra meno esposta alla luce del sole ma assai più veritiera. Da un lato, dunque, il premier Giuseppe Conte e diversi esponenti del suo esecutivo continuano a parlare della possibilità di revocare le concessioni autostradali ai Benetton, come promesso e ribadito da mesi dopo la sciagura del Ponte Morandi. Dall’altro, invece, ecco che il piano messo in piedi dalla task force di Colao apre scenari decisamente diversi. Con la possibilità, addirittura, che quelle stesse concessioni di cui si discute tanto vengano addirittura estese.

Quella parte del piano Colao che piace (parecchio) ai Benetton

Il team di Colao ha infatti in queste ore focalizzato l’attenzione su alcuni punti chiave per far ripartire il Paese schiacciato dalla crisi economica. Come spiega Repubblica, tra questi ce ne sarebbero alcuni che interessano parecchio da vicino Autostrade per l’Italia. Su tutti, la possibilità di negoziare “un’estensione delle concessioni equilibrata e condizionata ad un piano di investimenti espliciti e vincolanti”. Una proposta alla quale Aspi non può che guardare con grande interesse: il meccanismo consentirebbe di abbassare le tariffe, una delle condizioni su cui il governo ha insistito maggiormente, grazie all’allungamento della concessione. Il tutto fermo restando i passaggi già messi sul tavolo dai Benetton, come il maxi-piano di investimenti.

Quella parte del piano Colao che piace (parecchio) ai Benetton

Un guadagno niente male per chi, stando alle dichiarazioni battagliere del Movimento Cinque Stelle, avrebbe dovuto essere privato della concessione. Allungare il numero di anni su cui spalmare i costi degli investimenti permetterebbe di alleggerire le tariffe pagate dal consumatore. E, allo stesso tempo, a parità di costi permetterebbe al gestore autostradale di incassa per un periodo prolungato. Certo, una parte dell’esecutivo continua a fare barricate, opponendosi a qualsiasi tipo di accordo con i Benetton che non preveda una revoca. Ma il crescente numero di pareri contrari a un atto di forza non fa che rafforzare l’ipotesi di un finale decisamente indigesto per le famiglie delle vittime di quel drammatico 14 agosto 2018. Famiglie che non a caso hanno già chiesto di non ricordare i nomi dei loro cari scomparsi in occasione dell’inaugurazione del nuovo Ponte di Genova.

Quella parte del piano Colao che piace (parecchio) ai Benetton

A confermare del mutato clima intorno ad Atlantia anche le indiscrezioni pubblicate dal Sole 24 Ore, secondo il quale si lavorerebbe a un piano che vede Poste Vita come investitore del fondo F2i chiamato a rilevare il controllo di Autostrade per l’Italia. La controllata assicurativa del gruppo guidato da Matteo Del Fante starebbe valutando un impegno importante nel fondo F2i ai nastri di partenza, che ne farebbe uno degli investitori chiave dell’operazione, un impegno che potrebbe rivelarsi fondamentale per il lancio stesso del progetto.

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