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Pensioni, cambia tutto. La decisione del governo Meloni: a quale età si potrà uscire dal lavoro (e come)

Pubblicato il 08/11/2022 08:26

Tra i temi più caldi sul tavolo del governo, in questi giorni, non c’è soltanto il caro bollette e la disperata richiesta di aiuto di tante famiglie e imprese italiane. Ad agitare la maggioranza è anche il confronto interno sul fronte pensioni, con la volontà condivisa di superare la legge Fornero e stabilire un nuovo sistema. L’ipotesi che sta prendendo piede nelle ultume ore è quella della cosiddetta “Quota 41”, già definita dalla ministra del Lavoro Marina Calderone come un “un punto di riferimento”. Il numero chiave è proprio 41, gli anni di contribuzione che saranno considerati sufficienti per lasciare il lavoro stando a questo nuovo meccanismo sul quale si sta ancora ragionando. Non basterebbe, però, la sola anzianità per poter andare in pensione: dovesse passare la proposta, sarebbe necessario aver anche raggiunto un’età tra i 61 e i 63 anni (non è ancora stato stabilito con precisione quale). (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiegato dal Tempo, che ha anticipato le possibili mosse del governo sulla delicata questione, in ogni caso ci sarà bisogno di una riforma tempestiva per evitare che a gennaio del 2023 si determini uno “scalone” di uscita con il ritorno alle regole della legge Fornero, ossia il pensionamento con 67 anni di età. Si tenterà, insomma, di agire in gran fretta. (Continua a leggere dopo la foto)

Come confermato da Calderone, la riforma dovrà essere anche strutturale, per evitare proprio che possano ripetersi gli errori della Fornero. Intanto, accanto allo studio dei requisiti base della previdenza, l’orientamento nella prossima legge di Stabilità è la conferma di altre due misure ancora in vigore ma in scadenza a fine anno: Opzione donna e Ape sociale. (Continua a leggere dopo la foto)

La prima permette il pensionamento a 58 anni con 35 di contributi per le donne, con un ricalcolo in negativo dell’assegno previdenziale. Parliamo di una pensione più bassa di circa il 20-25 per cento. L’Ape sociale è invece destinato a chi ha compiuto 63 anni con 30 o 35 di contributi in attività gravose. Nella manovra potrebbe anche esserci, infine, un incentivo a restare al lavoro oltre i 63 anni.

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