“La pensione è davvero importante”, lo cantava anche Francesco Guccini. Peccato che, magari dopo aver lavorato una vita, saranno ben pochi coloro che dallo Stato riceveranno una cifra dignitosa – fermo restando che già ora sono tra le più basse in Europa – quantomeno per sopravvivere più che vivere: chi oggi ha 40 anni potrebbe intascare davvero poco. È, da tempo, un grave problema del nostro Paese e lo certifica ancora una proiezione della Corte dei Conti. Lo studio ha analizzato analizza 11 figure-tipo di 40enni occupati e, dunque, totalmente “contributivi”, che risultassero occupate al 31 dicembre 2020, basando la proiezione sui dati Inps: si evince che un trattamento adeguato lo riceveranno coloro che lavorano nelle Forze armate e i dipendenti del settore sanitario. E gli altri? Dipende dal cosiddetto “zaino previdenziale”, o montante contributivo, cioè il capitale che il lavoratore ha accumulato nel corso degli anni lavorativi e sul quale, poi, verrà calcolata la pensione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le “figure-tipo” analizzate
Le figure che rientrano nell’analisi, come leggiamo su Il Sole 24 Ore, riguardano: lavoratori e lavoratrici dipendenti private, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, parasubordinati, mobilitati e disoccupati, operatori sanitari, statali, personale scolastico e appartenenti alle Forze armate. Il campione Inps oggetto delle proiezioni rappresenta, comunica la stessa Corte dei conti, circa 1.700 posizioni assicurative di soggetti quarantenni, “con 92 mila individui assicurati, rappresentativi di 800mila soggetti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un trattamento “adeguato”
Membri delle Forze armate e dipendenti del settore sanitario, si diceva: costoro hanno un montante contributivo con un valore mediano rispettivamente di circa 235mila e 178mila euro. I dati sono basati su “retribuzioni medie che si collocano molto al di sopra di quelle presentate dalle altre tipologie di lavoratori”. I lavoratori statali e le lavoratrici del settore privato hanno uno “zaino previdenziale” poco sopra i 100mila euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli ultimi in classifica
I montanti contributivi più bassi sono nel settore dei lavoratori autonomi, a partire da quelli dei parasubordinati (tipicamente chi abbia stipulato un contratto di collaborazione coordinata e continuativa) e dei coltivatori diretti, mentre il montante contributivo dei dipendenti privati è calcolato, nel “valore mediano”, in poco più di 137mila euro. Ma tra i 40enni che a fine 2020 risultano con una potenziale copertura pensionistica particolarmente bassa ci sono, sempre sulla base del campione analizzato dalla magistratura contabile, i lavoratori in situazione di mobilità o di disoccupazione, i commercianti, i lavoratori del comparto scuola e gli artigiani. Altro dato che preoccupa non poco: le retribuzioni lorde inferiori a 20 mila euro, ovvero 235 posizioni su 575 esaminate, quindi il 40,8%. E, tra i soggetti di questa platea, il 28% sono giovani.
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