Un tema che continua a occupare il dibattito politico italiano, quello del libro del generale Roberto Vannacci. Baciato dal successo in termini di vendite, il testo del generale è stato fortemente osteggiato dal mondo della sinistra ed è stato al centro di un duro confronto anche durante l’ultima puntata del programma Dritto e Rovescio, condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4. Tra gli ospiti in studio era presente anche il fondatore di Italexit Gianluigi Paragone, che si è schierato dalla parte di Vannacci contro il pensiero unico dominante, quello del politicamente corretto: “Io parlo da non normale, visto che non mi sono vaccinato e sono stato definito per tanto tempo non normale, anche se poi si è scoperto che una parte di ragione la avevamo noi. Perché la famiglia del Mulino Bianco è stata per anni stereotipata in una certa maniera? Perché rappresentava la maggioranza. Poi a un certo punto la comunità Lgbt ha preso la penna e ha iniziato a raccontare la società come l’avrebbe voluta”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Ci sta, per l’amor del cielo, ma è una descrizione di parte – ha proseguito Paragone – Oggi c’è una sovraesposizione di queste nuove coppie, di queste nuove famiglie. Io ho scritto un libro, Moderno sarà lei, che si mette sulla scia del generale Vannacci. Io temo questa deriva, per la quale chi ha in mano penna e inchiostro vuole già scrivere per le generazioni future”. Trovate qui il link della puntata intera di Dritto e Rovescio. (Continua a leggere dopo la foto)

“Stiamo già seminando il dubbio nei giovanissimi, se devono giocare con la bambola piuttosto che con la macchinina. So di essere in minoranza. Voi progressiti siete ormai così lanciati… Io sono un conservatore, ho comprato il libro di Vannacci perché dice cose che penso anche io” ha aggiunto Paragone. (Continua a leggere dopo al foto)

“Io sono un conservatore rispetto ai Zan e ai Cirinnà che portano i bambini a interrogarsi sulla loro sessualità. E per questo mi zittite. Questa maggioranza silenziosa che io rappresento, all’uscita del libro del generale si è riconosciuta e si è accodata in quello che ha scritto” ha concluso Paragone. Parole suonate come uno schiaffo a una certa sinistra Lgbt+ che mira a zittire, puntualmente, ogni voce non allineata con il proprio pensiero, quello del politicamente corretto a tutti i costi.