Tra i temi che hanno acceso maggiormente il dibattito politico in Italia nelle ultime settimane, c’è sicuramente il libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci. Massacrato soprattutto dalla sinistra, che si è messa a fare le pulci all’autore addirittura sulla grammatica. E che Gianluigi Paragone ha però subito definito come “un rutto liberatorio”. Intervistato da La Verità, il fondatore di Italexit ha voluto ribadire la sua posizione, come sempre lontana dal pensiero unico dominante dei media mainstream: “Vannucci prima aveva dei nemici in uniforme facilmente individuabili. Oggi invece ha un nemico senza uniforme ma pervasivo: il politicamente corretto”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel politicamente corretto, secondo Paragone, “si mescolano destra e sinistra, l’alto e il basso. Ha un colore grigiastro. Il politicamente corretto non ha una divisa ma è il più pernicioso degli eserciti”. Eppure il successo del libro di Vannacci “dimostra che esistono migliaia di persone senza più voglia di assistere a dibattiti che prevedono un pensiero unico. Queste persone dicono: sapete che c’è? Non vogliono essere etichettate e tacciono, ma pensano”. (Continua a leggere dopo la foto)
Un libro, di Vannacci, che ha dei punti in comune con “Moderno sarà lei” dello stesso Paragone, edito da SignsBook con prefazione di Mario Giordano: “La denuncia è la stessa. Quando dico che il pericolo del transumano è un pericolo reale, e quando punto il dito contro l’incalzare ad alzare i diritti Lgbt, vedo l’interesse che c’è di mettere le persone in uno stato di rango inferiore rispetto al transumano”. (Continua a leggere dopo la foto)
Paragone nel suo libro affronta anche temi come la difesa delle specificità del nostro Paese dalla globalizzazione. Tutti argomenti che, sulla carta, dovrebbero essere cari anche alla sinistra: “Ma la sinistra quale? Per segretaria si sono scelti Elly Schlein, una che ha bisogno dell’armocromista. Cosa c’entra questo Pd col popolo?”.