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“Così la Rai e i partiti vogliono fermare Italexit”. Paragone sbotta sui social dopo l’assurda decisione dell’Agcom (il VIDEO)

Pubblicato il 09/09/2022 09:33

“Siamo al colmo! È assurdo, veramente assurdo”. È un Gianluigi Paragone incontenibile quello che appare in diretta sulla sua pagina Facebook nella serata dell’8 settembre. Il leader di Italexit, infatti, aveva appena appreso della decisione dell’Agcom di “bandire” per un po’ il suo partito dalla tv perché sovraesposto. Ossia: secondo l’autorità Italexit è presente in tv più del dovuto. Spiega Paragone: “Appurato che nelle trasmissioni della Rai non ci sono mai a rappresentare Italexit in vista delle prossime elezioni, ci siamo informati e abbiamo provato a capire. Sapete qual è la risposta? Quella di Agcom: ‘Italexit è sovrastimata’. Secondo l’Agcom, quindi, siamo stati troppo in tv, troppo nelle trasmissioni della Rai. È assurdo!”. Ma per il senatore c’è altro dietro questa decisione, e lo dice chiaro e tondo. (Continua a leggere dopo la foto)

“Italexit – attacca Paragone – sta crescendo troppo nei sondaggi, e quindi per la Rai – per i partiti che controllano la Rai – non deve avere visibilità, perché la crescita di Italexit è per loro pericolosa”. A denunciare lo scandalo è anche Franco Bechis su Verità&Affari: “Secondo i membri dell’Autorità sono stati fatti parlare troppo per le regole della par condicio ovunque anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. E anche Gianluigi Paragone – leader di Italexit – per un po’ deve stare a dieta di tv”. Ma come fanno i conti all’Agcom? Lo spiega sempre Bechis: “In modo semplice: pesano i gruppi parlamentari. Secondo il ragionamento Agcom dunque non dovrebbe mai essere citato in tv chi si presenta per la prima volta e quasi mai chi ha un solo parlamentare oggi o poco più. È considerato troppo alto per l’Alleanza Verdi-sinistra anche l’1,55% su Tv8. Anche la Bonino dovrebbe stare massimo fra l’1 e l’1,5% degli spazi nei tg. Per Italexit ancora meno: è considerato poco lo 0% su SkyTg24, ma troppo lo 0,80% concessogli su Tgcom”. (Continua a leggere dopo la foto)

Paragone non ci sta: “Questa stessa questione me la ritrovo nei sondaggi, sondaggi che a volte ti quotano in un modo a volte in un’altra. La terzietà non esiste più. Sondaggi che, guarda caso, nei periodi in cui tutti stanno dicendo che siamo sopra l’asticella del 3% (la soglia per poter entrare in Parlamento, ndr) certi sondaggisti mettono Italexit sotto il 3%. Ora ci stiamo avvicinando al periodo in cui i sondaggi non si possono più pubblicare (a 15 giorni dalle elezioni, infatti, non si potranno più pubblicare, ndr) allora gli ultimi sondaggi che rimangono in testa – guarda caso! – restano sotto l’asticella del 3. Ma solo nel caso di alcuni sondaggisti”. (Continua a leggere dopo il video)

Paragone allora svela un’altra cosa: “Siccome poi a Roma si vengono a sapere certe cose… Si scopre che quei sondaggisti sono quelli di riferimento di questo o quel partito. Allora esce fuori che la Luiss, che è un’università, quindi un soggetto terzo e un centro studi indipendente che non viene pagato per i partiti e non fa sondaggi per i partiti – e aveva già dichiarato che Italexit sarebbe stata la sorpresa di queste elezioni – ha detto che il nostro partito è al 3,6%, quindi ben oltre la soglia di sbarramento. Calenda è al 5,3%, ma lui in tv è ovunque. E noi saremmo ‘sovraesposti’? Ma se ho fatto solo la trasmissione con Lucia Annunziata?”.

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