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“Una torre di Babele che crollerà. Meloni sbaglia con l’Europa”. Paragone non ha dubbi: “Non cambierà nulla”

Pubblicato il 01/10/2022 11:44 - Aggiornato il 01/10/2022 12:00

Quando c’è un’emergenza, ognuno tende a difendere i propri interessi. Soprattutto all’interno dei confini di un’Unione Europea che “unione” è sempre stata soltanto nel nomi e mai nei fatti, come dimostrato dal recente strappo di Berlino che ha varato in piena autonomia un piano di contrasto alla crisi energetica. A fare il punto sulla situazione è stato il senatore Gianluigi Paragone, leader del partito Italexit, che alle pagine del Tempo ha spiegato: “Sull’energia l’Europa sta andando in ordine sparso, ed è logico che sia così perché quando c’è un’emergenza tutti pensano a difendere il proprio sistema economico”.

Secondo Paragone, in particolare, la Germania “non lascerà spazi che riducano il potere della propria economia, questo è noto da tempo. Ed anche la resistenza di fronte al price cap, dal punto di vista dei tedeschi, è normale”. Un’Europa sempre più litigiosa? “L’Unione Europea è una meta struttura, un’impalcatura che non ha niente a che vedere con l’Europa”.

GIANLUIGI PARAGONE POLITICO

Quello che continuiamo a fare, secondo il fondatore di Italexit, è continuare “a costruire una Torre di Babele che non ha un addensante comune, e non lo potrà mai avere perché è stata costruita su presupposti sbagliati. Quando ci si alza di un piano e manca un punto di equilibrio, prima o poi crollerà tutto l’edificio e non vorrei che l’Italia finisse sotto le macerie”.

Per Paragone Draghi è stato “il più irresponsabile di tutti sul price cap”, creando con i suoi annunci “le condizioni per una speculazioni di mercato. Come cambierà la nostra posizione con il nuovo governo? Non cambierà. Giorgia Meloni si sta stracciando le vesti per dimostrarsi credibile nei confronti degli americani, che sono il vero attore protagonista di questa partita. E che stanno giocando in maniera non meno irresponsabile di Putin: solo lo fanno con i guanti bianchi e la giacca di velluto. L’Europa è assente. E venendo all’Italia, proporre l’ennesimo ministro tecnico all’Economia significa non aver capito un tubo”.

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