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Ospedali vecchi, poco personale: in Calabria il Covid si combatte con il coraggio dei medici

Pubblicato il 17/11/2020 10:49

Da un lato c’è un governo, in ritardo dall’inizio della seconda ondata su tutti i fronti, che riesce a impelagarsi nell’ennesima storiaccia, nominando come commissario alla Sanità calabrese l’ex rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, indagato per una storia di concorsi truccati a Catania. Dall’altra c’è una Regione che chiede, purtroppo inascoltata, decisioni rapide e interventi decisi per contrastare un nemico, il Covid-19, che sta mettendo in ginocchio le strutture sparse per il territorio. Di storie ne arrivano tante, terribili. Come l’accorato grido d’aiuto dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, dove il sindaco Pino Marasco lavora come infermiere e dove i posti sono finiti. “Servirebbero almeno altri 15 posti letto” ha spiegato il primario Michele Brogna alle pagine de Il Vibonese. Un appello caduto nel vuoto.

Ospedali vecchi, poco personale: in Calabria il Covid si combatte con il coraggio dei medici

Otto posti in Malattie infettive, latri dieci in Ortopedia, areaa riconvertita in fretta e furia a reparto Covid. Ma i pazienti continuano ad arrivare e accoglierli tutti non è più possibile. Una struttura vecchia e inadeguata, due padiglioni sistemati in zone diverse con il personale, insufficiente, costretto a fare la spola. L’Azienda sanitaria provinciale vorrebbe attivare una Terapia intensiva Covid entro tre settimane, con 6-8 posti a disposizione. Ma gli anestesisti rianimatori necessari non ci sono e trovarli, considerando che l’ospedale è già sotto organico, pare impossibile.

Ospedali vecchi, poco personale: in Calabria il Covid si combatte con il coraggio dei medici

A dare una mano allo Jazzolino sono arrivati medici coraggiosi, alcuni giovanissimi. Al Vibonese Andra Iannello, 32 anni da Macera, ha spiegato: “Perché sono qui? Perché c’è gente che ha bisogno di essere curata”. A fargli eco il collega Alessandro Trimboli: “Non so se qualcuno si è tirato indietro, se ciò è accaduto ne risponderà alla sua coscienza. La mia mi ha imposto di esserci, perché è questo il momento in cui c’è bisogno di noi e tutti dobbiamo dare una mano”.

Ospedali vecchi, poco personale: in Calabria il Covid si combatte con il coraggio dei medici

In attesa di altri aiuti, l’ospedale si è dotato di una gerarchia, in base alla gravità del paziente colpito da Covid-19: quelli messi peggio vengono sistemati nel reparto Malattie infettive e trattati con il respiratore ad alti flussi. Se si aggravano, si passa al casco per pompare ossigeno e, qualora le cose non dovessero migliorare, vengono trasferiti di corsa a Catanzaro. Chi migliora, invece, viene spostato nell’ex Ortopedia. La durata media di un ricovero oscilla tra le 3 e le 4 settimane. Si rispettano rigorosamente i protocolli, nessun membro dello staff è stato contagiato dall’inizio della seconda ondata. Ma con queste forze a dispozione, la battaglia è durissima. E il coraggio del personale non sempre sufficiente.

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