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Obbligatorio, anzi no volontario: sul vaccino anti-Covid il governo è già spaccato

Pubblicato il 12/08/2020 12:09 - Aggiornato il 12/08/2020 12:17

Mentre il mondo guarda con un misto di speranza e scetticismo l’annuncio del vaccino già registrato dalla Russia, somministrato anche alla figlia del presidente Vladimir Putin, in Italia si accende la polemica sull’eventuale utilizzo di una cura contro il Covid-19. L’orientamento principale resta quello di non renderla obbligatoria se non per le categorie più a rischio, come le persone anziane o i pazienti già alle prese con malattie debilitanti. Ma il governo non ha ancora trovato una quadra definitiva e i prossimi mesi rischiano di veder accrescere le tensioni tra i giallorossi.

Obbligatorio, anzi no volontario: sul vaccino anti-Covid il governo è già spaccato

Stando alle previsioni del ministero della Sanità, il vaccino prodotto in collaborazione da Italia e Inghilterra potrebbe essere pronto per la somministrazione a dicembre. Lo ha ricordato nelle scorse ore Roberto Speranza, spiegando che “insieme a Germania, Francia e Olanda abbiamo stretto un accordo con AstraZeneca, azienda che produrrà la cura nata dagli studi di Oxford con vettore virale a Pomezia e infialamento ad Anagni”. Le prime dosi, 60 milioni, dovrebbe essere pronte per la fine del 2020. I dubbi sono però sul quantitativo destinato al nostro Paese: l’Italia potrebbe infatti doversi accontentare, in una prima fase, di 3 milioni.

Obbligatorio, anzi no volontario: sul vaccino anti-Covid il governo è già spaccato

Speranza stesso ha così precisato che, con tutta probabilità, le prime dosi andranno alle persone più fragili, con particolare attenzione a quelle Rsa che sono state le strutture più colpite durante la pandemia. Il ministro ha predicato la calma, sostenendo che sia “inutile iniziare a dibattere da ora su come somministrare la cura”. Ma le polemiche sono già iniziate, aperte dal premier Conte che aveva parlato di “non obbligatorietà” del vaccino. Una posizione contro la quale si era subito scagliato Matteo Renzi: “Dovranno effettuarlo tutti”.

Obbligatorio, anzi no volontario: sul vaccino anti-Covid il governo è già spaccato

Renzi non ha perso l’occasione per andare all’assalto del premier, con una raccolta firma indetta proprio per richiedere obblighi rigorosi in merito: “Nessun passo indietro per strizzare l’occhio ai No Vax”. Di opposte vedute i Cinque Stelle, favorevoli a una volontarietà dl vaccino, mentre il Pd per ora resta alla finestra senza prendere posizioni decise. Alla fine si potrebbe optare per la via di mezzo: obbligatorio per chiunque sia esposto o a rischio, volontario per gli altri. Un modo per provare a risparmiare al governo l’ennesima, inopportuna guerra intestina.

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