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Nuove armi all’Ucraina, ecco cosa farà Draghi. La decisione che fa infuriare tutti

Pubblicato il 04/10/2022 10:07

L’Italia invierà altre armi all’Ucraina. Ancora totalmente asserviti a voleri altrui, con la nostra sovranità svenduta a Nato e Ue, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, illustrerà oggi, 4 ottobre, al Copasir i dettagli del quinto decreto ministeriale. L’invio di armi all’Ucraina per la sua difesa contro l’aggressione di Mosca è un tema che continua a tenere banco e a restare all’ordine del giorno di tutte le potenze occidentali. Ma la compattezza del fronte europeo sulla crisi ucraina si sta progressivamente sfaldando non solo per quanto attiene la questione energetica, ma anche per quanto riguarda il sostegno incondizionato a Kiev, che si traduce soprattutto in finanziamenti e invio di materiale bellico. Pochi giorni fa, infatti, i deputati del Parlamento tedesco, ad esempio, hanno respinto la proposta di risoluzione per dare un “contributo determinato” al rafforzamento delle forze armate ucraine attraverso la consegna di nuove armi tedesche, compresa la fornitura di carri armati. E così in altri Stati. L’Italia invece no, continua imperterrita a chinare il capo e eseguire ordini altrui. (Continua a leggere dopo la foto)

L’Unione Europea ritiene necessario aumentare l’invio di armi a seguito dell’annuncio del Presidente russo Vladimir Putin di mobilitazione parziale dell’esercito moscovita. Come spiega L’Indipendente, “il rifiuto da parte del Bundestag tedesco di rifornire l’Ucraina di nuovi armamenti non arriva a caso, ma in un momento cruciale della vita politica ed economica di Berlino in cui una parte della Germania è ben consapevole che la crisi innescata dalla rottura delle relazioni economiche e diplomatiche con la Russia e l’adesione incondizionata alla ‘strategia atlantista’ potrebbe comportare non solo una gravissima recessione del motore economico dell’Ue – con il fallimento di centinaia di imprese, da cui la decisione di stanziare 200 miliardi contro il caro energetico – ma anche il rischio concreto dell’ampliamento del conflitto che vedrebbe come principale teatro di guerra proprio i Paesi Nato”. (Continua a leggere dopo la foto)

Inoltre, da alcuni interventi dell’ex cancelliera Angela Merkel sulla questione russo-ucraina è emerso indirettamente il suo dissenso verso l’appiattimento del governo tedesco in carica sulle posizioni statunitensi. L’Italia invece è alle prese col suo quinto decreto sul tema armamenti. E proprio di questo si parlerà questo martedì 4 ottobre davanti al Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Il quinto decreto interministeriale per l’invio di armi in Ucraina potrebbe essere firmato già in settimana. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo apprende LaPresse da fonti qualificate. Il provvedimento dovrebbe essere licenziato dai ministri del governo guidato da Mario Draghi: Lorenzo Guerini (Difesa), Daniele Franco (Economia) e Luigi Di Maio (Esteri). Proprio nel momento in cui lo scontro tra Russia e Ucraina si fa più teso, l’Italia ribadisce la sua inequivocabile scelta di campo al fianco di Volodymyr Zelensky e contro il Cremlino di Putin. Intanto i cittadini bruciano in piazza le bollette perché non ce la fanno più. Benzina, gas e spesa sono alle stelle.

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