I tabaccai italiani non ci stanno e hanno deciso di alzare la voce per protestare contro l’obbligo di Green pass che scatterà, per la categoria, a partire dal 1 febbraio 2022. Contro un’imposizione considerata ingiusta, la giunta nazionale della Federazione Italiana Tabaccai ha così deciso di organizzare un sciopero: serrande abbassate per dire no al decreto del 21 gennaio con il quale il governo Draghi imporrà loro di controllare il certificato verde a chiunque entri all’interno degli esercizi.
Il giorno in cui le serrande resteranno abbassate per tutti i tabaccai aderenti alla protesta non è ancora stabilito, ma la rabbia è tanta contro le nuove regole, che nessuno vuole rispettare. Mentre prosegue il confronto con l’esecutivo. “Abbiamo avviato una trattativa con il governo – ha spiegato il presidente nazionale della Federazione, Giovanni Risso, alle pagine de Il Tempo – In particolare, a breve incontreremo il sottosegretario alla salute Andrea Costa che ha mostrato attenzione alle nostre rivendicazioni”.
“Capiamo l’importanza del Green Pass come ostacolo al diffondersi dei contagi e, soprattutto, come stimolo alla vaccinazione anche per i più recalcitranti – ha aggiunto Risso – Non ne facciamo quindi una questione di principio ma di buonsenso. Buonsenso, perché in tabaccheria entrano 13 milioni di italiani al giorno non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus locali. Clienti che già ora, con le regole attuali e date le ridotte dimensioni delle tabaccherie italiane, entrano uno alla volta, rispettando pazientemente il proprio turno. Come si può non immaginare il caos che l’obbligo di controllo del Green Pass porterà?”.
Il timore quindi è che “piuttosto che fare la fila per acquistare un pacchetto di sigarette legali ci si rivolgerà al mercato clandestino, in mano a chi certamente non è interessato al possesso del Green Pass? Perché non tenere nella giusta considerazione il rischio cui si dovranno esporre i tabaccai uscendo dal bancone, spesso blindato per motivi di sicurezza?”. I tabaccai chiedono quindi di essere considerati alla pari degli altri servizi “essenziali”, come supermercati e farmacie. In caso il governo non dovesse tornare sui suoi passi, “lo sciopero sarà inevitabile”.
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