Non c’è stato soltanto il Super Green pass, poi approvato all’unanimità, a tenere banco durante l’ultimo Consiglio dei ministri, quello che ha sancito l’introduzione di norme ancora più discriminatorie per i non vaccinati. Altro fronte caldissimo è stato quello delle mascherine, al momento non più obbligatorie quando si è all’aperto dopo che gli stessi medici ne avevano evidenziato la scarsa utilità nel proteggere dal Covid una volta fuori da case e locali. E che però una parte dell’esecutivo vorrebbe nuovamente rendere necessarie ogni volta che si esce.
Come rivelato da Mauro Bazzucchi dalle pagine de La Verità, infatti, la fazione più intransigente della maggioranza e degli amministratori locali è tornata alla carica per chiedere il ritorno dell’obbligo di mascherine all’aria aperta. Un’ennesima imposizione che non è stata alla fine approvata, al termine di una lunga discussione: le protezioni per il viso torneranno dunque necessarie soltanto in caso di passaggio della Regione in zona gialla o arancione, mentre in bianco si potrà continuare a tenerle in tasca. Tutto chiaro? Apparentemente, visto che in realtà la situazione è molto più complicata di quanto si potrebbe immaginare.
Il rischio, concreto, è infatti quello di un’Italia frammentata, con qualche sindaco-sceriffo pronto a scavalcare le decisioni del governo e inasprire le regole in vigore sul proprio territorio. In Alto Adige, per esempio, si sono già verificati i primi episodi di Comuni che, imitando l’esempio del governo austriaco, hanno deciso di imporre la mascherina anche all’aria aperta per i residenti. Una norma in discussione anche a Padova e Vicenza.
Secondo La Verità, a muoversi in questa direzione potrebbero essere presto anche alcune grandi città, a partire da Milano: il sindaco Beppe Sala sembra intenzionato a introdurre l’obbligo di mascherina all’aria aperta nel periodo festivo, anche se limitatamente al solo centro storico. E a proposito di imposizioni, nonostante qualche partito finga ancora una netta contrarietà, anche sulla vaccinazione dei bambini potrebbero arrivare presto spiacevoli sorprese: pressato dai virologi-santoni dalle facili sentenze, il governo è orientato a rendere la somministrazione dei più piccoli un passaggio necessario, privando ancora una volta le famiglie della libertà di scelta.
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