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“Noi di Italexit saremo il cane da guardia della libertà”. Paragone bastona i partiti: “Fanno solo wrestling”

Pubblicato il 21/09/2022 09:44 - Aggiornato il 24/09/2022 15:47

“Siamo i cani da guardia della libertà e dei diritti degli italiani”. Con questa frase Gianluigi Paragone, intervistato da Sarina Biraghi per la Verità, ha spiegato l’importanza del voto del 25 settembre, quando gli italiani saranno chiamati a scegliere un nuovo governo. Italexit, il partito fondato dal senatore, è dato in continua crescita dai sondaggisti. Con il sostegno anche di chi un tempo aveva dato fiducia al M5S salvo poi pentirsi di fronte ai tanti errori, a partire dalla gestione della tragedia del Ponte Morandi: “Oggi si accusa i Benetton di aver usato i soldi dei pedaggi per pagare i debiti e non le manutenzione. Ma tutto nasce dal fatto che Conte non tolse loro le concessioni. Poteva farlo per giusta causa, invece fece una scelta politica”.

I Cinque Stelle ritroveranno vitalità con il nuovo corso? “Conte sta semplicemente compiendo l’ennesima giravolta – ha spiegato Paragone – Rai e giornali gli danno spazio perché è funzionale nella veste di Pierino: è contrario all’invio di armi e ha votato a favore, difende il superbonus che non funziona perché lui lo ha scritto male. L’inadeguatezza del segretario Pd dà forza a Conte e Calenda, altro personaggio in funzione di questo sistema che premia i gagà della politica”.

Paragone ha analizzato poi una campagna elettorale “che non tocca temi. È tipo il wrestling, solo colpi teatrali. Del resto sono tutti ancora in Consiglio dei ministri: sono loro a continuare a dare soldi all’Ucraina e niente alle Marche, niente per le bollette proibitive, niente alle industrie distrutte dall’incapacità di questi politici di arginare la situazione. E poi sono ipocriti: non possiamo fare a meno del gas russo ma nessuno lo dice”.

Anche Giorgia Meloni, da molti indicata come futuro premier, “ha parlato con Draghi, parla con gli ambienti della finanza, rassicura Mattarella, grande artefice della continuità. Va avanti il wrestling antisistema ma i temi restano sul tavolo”. E Italexit? “È un lusso che la democrazia italiana non si può permettere. La politica ha paura, le prefetture faranno di tutto per sottrarci voti. E se il sistema non ci vuole noi cerchiamo il sistema dal basso. Altro che no vax, c’è un pezzo di Italia che ne ha le scatole piene. Nonostante i giochetti noi entreremo in Parlamento e saremo il loro cane da guardia”.

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