x

x

Vai al contenuto

“Fa troppo freddo, scioperiamo!” La redazione del famoso giornale pro guerra si ribella alle restrizioni

Pubblicato il 29/11/2022 11:22 - Aggiornato il 29/11/2022 12:52

C’è stato un momento, tutt’altro che remoto, in cui la maggior parte della stampa italiana si era schierata dalla parte di Mario Draghi eleggendo a proprio beniamino, difendendone ogni presa di posizione e ricoprendolo di osanna a ogni uscita. Arrivando persino a prenderne le parti nei momenti più divisivi e contraddittori, come la celebre uscita in cui si chiedeva ai cittadini italiani se preferissero la pace in Ucraina o i condizionatori accesi. Un quesito che molti utenti accompagnarono da sberleffi e che fu all’origine di infiniti meme sulle pagine social più gettonate. E che oggi sembra presentare il conto proprio ai difensori di Draghi, costretti a confrontarsi con una sorta di legge del contrappasso redazionale. (Continua a leggere dopo la foto)

Tante testate, in questi giorni, rischiano infatti di trovarsi alle prese con lo sciopero dei propri redattori, pronti a mollare il giornale in un periodo concitatissimo, con la guerra in Ucraina che prosegue, il governo Meloni che presenta la prossima manovra economica e i Mondiali di calcio in corso in Qatar. Il motivo? Il troppo freddo all’interno delle stanze. (Continua a leggere dopo la foto)

Come rivelato da Affari Italiani, il caos potrebbe interessare anche la sede della Stampa, quotidiano di casa Gedi con sede nel capoluogo piemontese, dove “i giornalisti si starebbero lamentando a causa del troppo freddo in redazione”. Proprio “per non morire di freddo, il personale passerebbe le intere giornate lavorative bardato di giacche e sciarpe”. (Continua a leggere dopo la foto)

A confermarlo è un tweet del giornalista Claudio Plazzotta, che ha aggiunto: “I dipendenti avrebbero addirittura smosso il Comitato di redazione per minacciare uno sciopero in caso non venisse sistemata la situazione”. Senza più Draghi di mezzo, insomma, i giornalisti sembrano aver scelto tra la pace e il riscaldamento. Optando in maniera decisa per la seconda alternativa.

Ti potrebbe interessare anche: Ischia, “Prepariamoci al peggio”. Cassese gela lo studio e asfalta Conte e l’abusivismo