Tutto pronto per la grande stretta, anticipata dalle dichiarazioni di guerra del ministro degli Interni Luciana Lamorgese e confermata dal premier Giuseppe Conte: il governo non ha intenzione di far trascorrere un sereno Natale agli italiani, pure provati da mesi e mesi di sforzi per seguire le restrizioni anti-Covid, e mette in campo un vero e proprio esercito per punire chiunque intenda trasgredire agli obblighi imposti per le festività. La stessa Lamorgese ha inviato infatti in queste ore una circolare ai prefetti per fornire indicazioni sulle misure da adottare per contrastare la diffusione del virus, ribadendo l’importanza di “garantire controlli lungo le arterie autostradali e in ambito cittadino”.
Sarà, dunque, un Natale all’insegna del dispiegamento delle forze dell’ordine, pronte a scendere in strada in massa per far sì che le norme vengano rispettate e comminare pesantissime sanzioni a chiunque non si allineerà con le disposizioni annunciate da Conte. Circa 70 mila gli uomini, tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani e militari dell’Esercito, operativi nei giorni di festa. Ai quali sono state date indicazioni di essere “particolarmente scrupolosi” nello svolgimento dei rispettivi compiti. Chi infrange le regole, insomma, rischia di vedersela molto, molto brutta.
A rendere ancora più complicata la situazione, le tante regole introdotte dal governo e diverse a seconda dei giorni della settimana, durante i quali l’Italia passerà a intermittenza da “zona rossa” a “zona arancione”. Nel primo caso (24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021) sarà necessaria l’autocertificazione per ogni spostamento, con l’invito generico a restare a casa e la possibilità, una sola volta al giorno, di muoversi all’interno del territorio della Regione per andare a far visita a un amico o parente. Ci potrà però spostare soltanto in due persone al massimo, fatta eccezione per i minori di 14 anni e le persone non autosufficienti.
Nei giorni arancioni (28, 29 e 30 dicembre 2020, 4 gennaio 2021) saranno invece consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune senza bisogno di autocertificazione. Unica deroga è per chi abita in piccoli centri con meno di 5.000 abitanti: in questo caso i residenti potranno spostarsi in un raggio di 30 km, ma non potranno andare nei capoluoghi di provincia. Rosso o arancione, poco cambierà per i titolari di bar, gelaterie, pasticcerie, pizzerie, ristoranti: dovranno rimanere chiusi e potranno lavorare solo attraverso consegna a domicilio.
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