Regole sempre più stringenti, nel tentativo ormai palese di spaventare gli italiani e farli restare in casa, un po’ puntando sui sensi di colpa e un po’ sulla minaccia di controlli a tappeto, con tanto di droni e posti di blocco. In un caos generalizzato che vede le stesse norme andare spesso in contrasto con le precedenti, creando ai cittadini notevoli grattacapi al momento di rispondere alla fatidica domanda: “Ma io, di fatto, cosa posso e non posso fare?”. L’ultima stretta voluta dal governo in vista del Natale non ha fatto che complicare ulteriormente le cose. Dando il via, però, anche alle prime risposte da parte degli italiani, visibilmente esausti di questa confusione generalizzata.
L’Istituto Bruno Leoni, think thank che guarda con molta attenzione al tema delle libertà economiche e individuali, ha infatti deciso di lanciare un’iniziativa che potrebbe essere presto imitata in tante altre parti d’Italia: la creazione di uno “sportello forense” gratuito al quale potrà rivolgersi chiunque voglia “contestare l’irrazionalità dei limiti che poco hanno a che fare con il contenimento del contagio”. L’idea, come raccontato a Libero dal direttore generale Serena Sileoni, è nata dopo l’ennesimo episodio assurdo, figlio delle decisioni di un governo che naviga da tempo a vista: un senzatetto multato a Como perché non è stato in grado di motivare lo spostamento dal proprio “domicilio”.
Diversi avvocati hanno già scelto di aderire all’appello dell’Istituto e mettere a disposizione dei cittadini le proprie conoscenze, gratuitamente, così da evitare il ripetersi di simili ingiustizie: “La nostra intenzione non è istigare alla disobbedienza civile, a maggior ragione in un momento delicato come questo” ma contrastare alcune delle più marchiane assurdità partorite dalle regole giallorosse, con il continuo ricorso a “misure di fatto impraticabili che servono soltanto ad aggiustare il tiro rispetto agli errori precedenti”.
“Prendiamo il limite dei chilometri consentiti per gli spostamenti e il numero massimo di abitanti dei Comuni dove ci si può recare. Ciò presuppone che ciascuno di noi sappia perfettamente gli abitanti del Comune dove ci si reca e l’esatta distanza che sta percorrendo”. Al di là delle discriminazioni, “gestire misure sempre più dettagliate con l’uso della minaccia legale ci sembra abnorme”. I cittadini colpiti da decisioni di questo tipo potranno così rivolgersi allo sportello gratuito istituito per l’occasione, con la consapevolezza che “si rischia paradossalmente di pagare di più, perché se la sanzione viene rimborsata subito è al minimo e non ci sono spese processuali. Chi aderisce all’iniziativa sa quindi di dover incarnare un po’ il ruolo di testimonial”.
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