x

x

Vai al contenuto

Muoiono congelati nel deposito di azoto liquido: il dramma di due operai

Pubblicato il 29/09/2021 10:24

Un’Italia in cui è obbligatorio il Green pass per potersi guadagnare da vivere, ma dove si continua ancora a morire sul lavoro. Il paradosso, inaccettabile, del governo Draghi è questo, sottolineato ancora una volta dai drammatici fatti delle ultime ore. Due gli operai che hanno perso la vita all’interno del Campus dell’università Humanitas di Pieve Emanuele a Milano, mentre erano in procinto di caricare una cisterna di azoto liquido usato nei laboratori dell’Ateneo e per alimentare l’impianto antincendio.

Muoiono congelati nel deposito di azoto liquido: il dramma di due operai

Emanuele Zanin e Jagdeep Singh, questi i nomi delle due vittime, sono stati investiti dal gas durante le fasi della lavorazione. Per loro non c’è stato niente da fare. Zanin aveva 46 anni ed era originario di Brescia, il suo collega indiano ne aveva 42: lavoravano per la ditta “Autotrasporti Pe” di Costa Volpino che lavora in subappalto per la monzese Sol Group spa.

Sul caso sta ora indagando la Procura di Milano, che ha disposto il sequestro dell’autocisterna di azoto liquidoe del serbatoio-cisterna in cui viene depositato il liquido usato nei laboratori dell’università Humanitas per crioconservare cellule. L’ipotesi, al momento, è quella di omicidio colposo a carico di ignoti.

I corpi dei due uomini sono stati trovati nel locale da cui si accede attraverso delle scale e che contiene il serbatoio. L’ipotesi al momento èche gli operai, mentre stavano lavorando laggiù su qualche valvola del serbatoio e dopo aver lasciato l’autocisterna in alto in vista del rifornimento da effettuare, siano stati investiti da una perditae abbiano inalato l’azoto liquido, che potrebbe averli uccisi congelando i polmoni.

Ti potrebbe interessare anche: “L’attacco informatico più violento mai subito”. Incapaci a tutto, ma con l’ossessione di vaccinarci