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Multe ai non vaccinati. Dubbi, ricorsi, ecco cosa fare. Una guida per orientarsi nel gran pasticcio

Pubblicato il 28/01/2023 12:14

A che punto siamo con le multe ai non vaccinati? Seppure tutto serpeggia nel silenzio, le persone che hanno scelto di non vaccinarsi all’epoca dei folli obblighi di Speranza stanno ancora vivendo un calvario, sprofondando in iter burocratici da cui non si sa più come uscire. L’Agenzia delle Entrate e di Riscossione, infatti, è stata costretta a pubblicare sul suo sito ufficiale una nota per chiarire sulla questione delle multe a sanitari e over 50 non vaccinati. In questo testo si precisa che chi abbia ricevuto “un avviso di addebito per violazione dell’obbligo vaccinale”, spedito prima che entrasse in vigore la sospensione delle sanzioni disposta dal decreto Rave – a fine 2022 – non è tenuto a versare i 100 euro. Tanto è. Ma non basta. Perché di grovigli ce ne sono tanti, grazie allo scempio legislativo messo in atto dal governo Draghi. Per effetto della legge voluta invece dal governo Meloni per segnare un punto di rottura, sono ora “sospesi i termini di pagamento”. Al momento è previsto che riprenderanno a decorrere dal primo luglio 2023, ma si sta già lavorando a ulteriori proroghe. Ma quali sono gli intoppi? (Continua a leggere dopo la foto)

>>> Multe ai non vaccinati, arriva il chiarimento del Fisco. Cosa succederà a chi nel frattempo ha pagato

Il primo elemento da tenere in considerazione è che l’emendamento di fine dicembre sospende “le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione”, ma non – come sostiene l’Agenzia delle entrate che si occupa della riscossione di queste multe – annulla i termini di pagamento. Insomma, un bel cortocircuito. Formalmente, quindi, dopo il 31 luglio potrebbe venire a mancare un appiglio giuridico per considerare congelate le somme richieste a chi ha già ricevuto la multa. Il governo, dunque, dovrebbe intervenire subito per evitare di ritrovarci da capo a dodici. In virtù della legge approvata a fine 2022, l’Istituto guidato da Ernesto Maria Ruffini non potrà spedire nuove contestazioni per il macato pagamento. Ma chi l’avesse ricevuta a dicembre dovrebbe in realtà pagare. Come se ne esce? (Continua a leggere dopo la foto)

Per chi ha ricevuto le sanzioni prima dell’entrata in vigore del decreto rave, il consiglio è comunque quello di rivolgersi a un legale. Perché stando a quanto rivelano alcuni avvocati che stanno seguendo fin dalla prima ora l’iter dei non vaccinati, la notizia positiva è che le raccomandate hanno molti vizi di forma (codice fiscale sbagliato, mancanza di dati, e così via) che potrebbero portare all’annullamento delle sanzioni stesse. Chi ha ricevuto le lettere dopo l’entrata in vigore del decreto, invece, non deve assolutamente pagare. In attesa di nuove disposizioni del governo. Ma un dato emerge: l’esecutivo nelle intenzioni ha cercato certamente di bloccare la questione delle multe ai non vaccinati, ma non l’ha fatto nel migliore dei modi, lasciando molti punti bui che permettono ancora al Fisco di incunearsi. Resta però da chiedersi: come è possibile che ad oggi resti ancora vivo l’accanimento verso queste persone? Ora il governo è chiamato a una scelta: procedere di rinvio in rinvio o annullare il tutto in modo perentorio e una volta per tutte? Ci si augura propenda per la seconda opzione.

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