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Il giurista Mirabelli: “Insistere con i decreti legge intacca le libertà costituzionali”

Pubblicato il 10/08/2020 14:19 - Aggiornato il 10/08/2020 14:37

Un periodo storico particolare, certo. Che ha visto il mondo affrontare una situazione di emergenza, prima sanitaria e poi economica, senza precedenti. E durante il quale, però, c’è il rischio che il ricorso costante ai decreti ministeriali possa finire per intaccare le libertà dei cittadini. A lanciare l’allarme, attraverso le pagine de La Verità, è stato il giurista Cesare Mirabelli, che non ha nascosto le proprie perplessità di fronte all’operato del governo Conte: “Il prolungamento dello stato d’emergenza? Ci deve essere il presupposto che lo giustifichi. Non può esservi emergenza per una situazione eventuale e futura”.

Mirabelli: "Insistere con i decreti legge intacca le libertà costituzionali"

“Ci si può naturalmente dotare di strumenti che verranno utili se e quando l’emergenza si verificasse, altro conto è instaurarli immediatamente – ha spiegato Mirabelli – Uno deve apprestarsi sempre, cioè predisporre piani, sapere cosa si fa se e quando un’eventualità dovesse verificarsi. Ma non adottare fin da subito misure pensate per il e se il quando”.

Mirabelli: "Insistere con i decreti legge intacca le libertà costituzionali"

In caso di nuove emergenze, d’altronde, i tempi e i modi per intervenire rapidamente ci sono: “Provvedimenti urgenti possono essere adottati, in caso, anche a livello locale, ad esempio da un sindaco oppure, in materia sanitaria, disposti dal ministro della Sanità. Il Consiglio dei ministri può adottare a sua volta misure urgenti con i decreti legge. E invece c’è da chiedersi se sia giustificata l’attribuzione immediata di poteri che andrebbero esercitati solo in presenza del presupposto di emergenza”. Il punto delicato, oggi, riguarda l’esercizio della libertà: “I diritti costituzionali non possono essere soppressi o sospesi. È legittimo limitarli, se la legge lo dispone per salvaguardare un altro bene costituzionale come la salute, ma ciò deve essere giustificato, temporaneo e proporzionato al fine da perseguire”.

Mirabelli: "Insistere con i decreti legge intacca le libertà costituzionali"

Il ricorso allo strumento dei dpcm, ha insistito Mirabelli, taglia fuori il controllo del Parlamento e del Presidente della Repubblica, eliminando così le forme di garanzia: “Quando si toccano diritti costituzionali e di libertà, temo un rischio di assuefazione per così dire. Né è sufficiente un’informativa o una comunicazione in Parlamento. Si esagera quando il decreto legge diventa uno strumento ordinario. I rischi esistono: si attenuano l’eccezionalità e la temporaneità che le misure dovrebbero avere”.

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