Il passaggio dal mercato tutelato dell’energia al “mercato libero” – e siamo stati facili profeti a scriverlo sin da subito – sta comportando una serie di disagi, dal rischio delle truffe alla difficoltà a trovare un fornitore vantaggioso. Ma quello che è successo a Venezia trascende qualsiasi previsione. Una vicenda davvero surreale. Il malcapitato si chiama Gianmaria Tiozzo, è proprietario di una piccola gioielleria a Venezia, nel cuore di Piazza San Marco, sotto i portici delle Procuratie Vecchie. Un locale di appena 15 metri quadri, sicché è facile intuire lo sgomento che lo pervade sin da quando ha ricevuto una bolletta dell’energia elettrica da ben 262.348 euro. “Non intendo pagare”, dice, e come dargli torto? Naturalmente una cifra talmente ingente per un bimestre di consumi non può ritenersi attendibile, eppure è quanto Tiozzo dovrebbe pagare entro il 12 marzo. Un dispendio energetico smisurato, quello stimato per la sua attività. Sì, perché non parliamo di consumi ma di “stime”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’incedibile vicenda
È tutto qui l’inghippo: in soli due mesi la nuova società di fornitura dell’energia elettrica, il gruppo Hera, cui è stato assegnato di default, gli ha attribuito un consumo pari ad un milione di kilowattora, perché l’azienda non ha mai accettato la sua autolettura del contatore: a suo dire, infatti, i suoi consumi sono considerati fuori scala rispetto alla zona e le autoletture vengono rigettate dal sistema, evidentemente non tenendo in minimo conto le effettive dimensioni del locale. L’unico lato, per così dire, positivo della vicenda è che l’uomo non addebitato le bollette sul conto corrente, che altrimenti sarebbe stato prosciugato il prossimo 12 marzo. Inoltre, già le bollette precedenti, ha spiegato l’esercente al Corriere del Veneto, erano state comunque salate rispetto al passato, irrealistiche pure quelle: “Ho già pagato per luglio una fattura da 1.262 euro, e per agosto un’altra da 1.324 euro”. In merito alle quali: “Sto ancora aspettando il rimborso di fatture esageratamente care emesse da settembre a gennaio – racconta Gianmaria Tiozzo – Invece di ricevere quanto mi spetta, arriva questa salassata. Bisogna tutelarsi e fermare quanto prima queste truffe“. i guai sono iniziati nell’estate 2023 quando è avvenuto il passaggio al mercato libero: il suo piccolo negozio è stato assegnato al gruppo Hera “senza però sottoscrivere un contratto fin dai primi mesi”, aggiunge Tiozzo: prima di quel momento la bolletta recava il nome di Enel e le cifre mensili erano ancora accettabili e stimate in circa 350 euro da pagare bimestralmente. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa fare se si è stati truffati
L’uomo, dunque, si è rivolto a un legale e ha consultato un’associazione consumatori ferrata in materia di “bollette pazze“. Per segnalare comportamenti scorretti, truffe o attivazioni di contratti non richieste è sempre possibile contattare l’Antitrust. È possibile compilare il modulo online, inviare una pec all’indirizzo protocollo.agcm@ pec.agcm.it oppure, in alternativa, inviare una raccomandata a: Autorità garante della concorrenza e del mercato, piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma
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