Ci risiamo. Come al solito, le dinamiche del “mercato libero” vengono presentate come una grande opportunità per tutti, mentre si rivelano poi – nella maggior parte dei casi – una solenne fregatura. Sono anni che sentiamo ripetere i soliti mantra neoliberisti. Che il mercato si autoregola, che la concorrenza farà abbassare i prezzi. Poi arrivano i dati e si scopre che la realtà è esattamente l’opposto. Così, oggi veniamo a scoprire che il passaggio al mercato libero del gas ha rappresentato l’ennesima fregatura per gli utenti. Ribassi fantasma e forti rincari, soprattutto sui contratti a tariffe fisse. Secondo un’analisi di Assoutenza e del Centro di formazione e ricerca sui consumi, con un contratto fisso la spesa è aumentata di circa 200 euro l’anno (+12%). Anche questa è inflazione, per le famiglie. Che non ce la fanno più. Le entrate ristagnano e le uscite continuano ad aumentare inesorabilmente. (continua dopo la foto)
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Un risparmio minimo (una manciata di euro al mese) si ha se si sceglie un contratto variabile. Ma in questo modo ci si espone alla volatilità dei prezzi. Che in un periodo di forti tensioni internazionali, davvero non è il massimo. “Il primo dato che emerge”, spiegano le Associazioni, “è che per i contratti a prezzo fisso nessuna offerta risulta al momento più vantaggiosa del regime tutelato”. Detto dei calcoli sui contratti fissi, sui variabili “quelli cioè indicizzati all’andamento del costo dell’energia, si scopre che in ognuna delle 20 città italiane monitorate, solo 5 offerte su una media di oltre 480 per provincia risultano oggi più convenienti rispetto alle bollette pagate dai clienti vulnerabili”. E si sta parlando di un risparmio veramente minimo, nell’ordine di 43 euro annui. (continua dopo la foto)
“I dati ci dicono”, prosegue la nota, “che la fine del mercato tutelato del gas non ha innescato alcuna concorrenza virtuosa a favore dei consumatori”. Ogni volta, ci tocca leggere le stesse considerazioni. L’idea che il prezzo di un bene che siamo “obbligati” a consumare, a meno di scegliere di vivere al gelo, possa scendere grazie alla concorrenza è una stupidaggine. Chiunque abbia un minimo di conoscenza delle dinamiche commerciali lo può comprendere. Un conto è se bisogna attrarre clienti su un bene voluttuario con prezzi vantaggiosi. Ma se i consumatori sono costretti a usare il gas, perché mai chi lo vende dovrebbe abbassare i prezzi? Eppure, ogni volta riparte la solita litania sui vantaggi della “concorrenza”. (continua dopo la foto)
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“A distanza di un mese dalla fine del mercato tutelato”, conferma Furio Truzzi, Presidente del Centro di Formazione e Ricerca sui Consumi, “la situazione per le famiglie non è cambiata di molto. L’obiettivo di portare vantaggi alle famiglie non è stato raggiunto, anzi, si assiste a un appiattimento delle condizioni economiche proposte ai consumatori, che vanifica il fine stesso dello stop al mercato tutelato”. Una beffa prevedibile. A cui se ne sta per aggiungere un’altra. Perché nel prossimo luglio, è prevista anche la fine del mercato tutelato per la luce. L’amara conclusione di Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, è che in questo momento “è meglio non fare nulla e restare nel mercato tutelato fino al primo luglio 2024, piuttosto che passare a un presunto finto mercato libero che non propone offerte vantaggiose”.
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