Ha un nome difficile da pronunciare l’ultimo patogeno “sospettato” di poter causare una nuova pandemia. Un evento che a quanto pare gli esperti vedono dietro l’angolo, anche se almeno ufficialmente non esiste. Ma i padroni del mondo, riuniti a Davos, hanno cominciato a parlare della fantomatica Malattia X come di qualcosa di reale. Medici e virologi ci informano continuamente che “è solo questione di tempo”. Insomma, sembra quasi che ci vogliano preparare. Forse sono pronte di nuovo le luci della ribalta per i presenzialisti televisivi dell’era Covid. A essere sotto osservazione, oggi, sono soprattutto gli uccelli. Perché è opinione diffusa che la “nuova pandemia” avrà origine da un’influenza aviaria pronta a fare il salto di specie. Ed sono proprio gli uccelli i portatori della malattia segnalata dall’Oms. Stavolta a essere sotto osservazione è un’infezione causata da un batterio: la psittacosi. (continua dopo la foto)
Eventuali malattie causate da batteri, va premesso, possono essere più aggressive e pericolose rispetto agli stessi Virus. E la psittacosi è una patologia respiratoria causata per l’appunto da un batterio che infetta soprattutto gli uccelli. L’allarme è scattato per l’aumento di casi registrati in Europa. In Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Paesi Bassi ai primi di febbraio si sono registrate diverse segnalazioni, con una tendenza in netta crescita fra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Sarebbero cinque le persone ad avere perso la vita sinora nel nostro Continente a causa di questo batterio. Per ora il rischio di infezione riguarda soprattutto chi ha a che fare con uccelli selvatici o domestici. Per cui l’Oms, pur avendo alzato il livello di attenzione, valuta ancora come “basso” il rischio pandemico. Ma rivela anche di “monitorare continuamente” la situazione. Sulla questione è intervenuto immediatamente il “nostro” Fabrizio Pregliasco. (continua dopo la foto)
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“La psittacosi”, ha dichiarato, “è una malattia respiratoria causata da un batterio che nell’uomo può provocare anche forme gravi che portano alla morte”. Il noto virologo dell’Università Statale di Milano non è per niente tranquillo. E apprezza “l’alert lanciato dall’Oms su un aumento di casi umani in Unione Europea” E qui viene la parte più preoccupante: “La comunicazione tempestiva di questi rischi”, dice Pregliasco, “può aiutarci a strutturare interventi il più possibile anticipatori di un’eventuale nuova emergenza infettiva”. Torna quindi il mantra della nuova pandemia inevitabile: “Viviamo in un ecosistema fatto di continue interazioni tra virus, batteri, animali e uomo”, conclude infatti il virologo. Siccome è sempre stato così, vorremmo ora maggiore chiarezza sui motivi che spingono le autorità a ritenere così vicina una nuova pandemia peggiore del Covid. Perché o giocano a seminare allarme, o hanno informazioni che non vogliono condividere. E nessuna delle due ipotesi ci fa stare sereni.
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