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“Ecco perché non ti darò gli Interni”. Meloni gela Salvini, e inizia la guerra tra leader. Il Retroscena

Pubblicato il 29/09/2022 11:32

Il governo a trazione Meloni deve ancora nascere e l’alta tensione tra Salvini e Meloni rischia di sabotarlo sul nascere. Giorgia è stata chiara con Matteo: “Per te niente Viminale”. Che, come è noto, resta il pallino fisso del leader della Lega. Inoltre, Salvini ha appreso solo dalle agenzie dell’incontro tra il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, e Giorgia Meloni, mentre lui era a Milano. Ma il primo faccia a faccia tra il leader del Carroccio e la premier in pectore di Fdi è destinato a creare ulteriori scintille. (Continua a leggere dopo la foto)

Come racconta in un retroscena La Stampa, “Salvini è irritato dalle ricostruzioni giornalistiche sulla volontà di Meloni di escluderlo dal governo o di marginalizzarlo in un ministero minore. Quel che è vero è che dentro Fdi c’è una fronda preoccupata dall’inchiesta di Milano, non ancora conclusa, sugli incontri del 2018 al Metropol di Mosca del consigliere di Salvini, Gianluca Savoini, e dei presunti fondi russi dirottati in Italia”. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo fonti della Lega, Meloni avrebbe detto a Salvini il vero motivo per cui per lui è impossibile tornare al Viminale: “Come sai, il presidente Mattarella non ce lo permetterebbe. Ci vuole un tecnico”. Lo sa benissimo, Salvini. Ma gioca lo stesso sull’aspettativa. I rapporti di forza del futuro governo sembrano scritti dalle distanze enormi tra i voti presi da FdI e quelli degli alleati di Lega e Fi. “Ma l’ex ministro dell’Interno del governo gialloverde vuole far pesare i 95 parlamentari, più due ripescati (due di peso: Umberto Bossi e il segretario amministrativo Giulio Centemero), eletti in quota Carroccio”. (Continua a leggere dopo la foto)

La Lega smentisce che sia arrivato a minacciare l’appoggio esterno, come qualcuno dentro Fi teme. “Certo è che non smobiliterà rispetto a due-tre richieste precise. La prima: i vicepremier, sul modello del governo gialloverde. Stessa proposta che il giorno prima aveva avanzato Tajani. Entrambi vogliono avere un piede a Palazzo Chigi. Ma Meloni ha più di qualche dubbio. Avere Salvini come uno dei due vice non sarebbe il migliore biglietto da visita con gli alleati, soprattutto con chi da Washington sperava di vedere il leghista fuori dalla squadra”.

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