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“Andare a rubare?” Meloni scatenata contro i sostenitori del Reddito di Cittadinanza (il VIDEO)

Pubblicato il 05/12/2022 08:35 - Aggiornato il 05/12/2022 08:49

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella neonata rubrica social “Gli appunti di Giorgia” affronta, tra l’altro, le critiche alla rimodulazione del Reddito di cittadinanza decisa dal governo. “Tra le cose che ho sentito dire c’è anche ‘la Meloni ci toglie il reddito e ci costringe ad andare a rubare’. Tra il reddito e rubare l’opzione di andare a lavorare forse la si dovrebbe anche prendere in considerazione”, afferma Meloni. La medaglia ha anche un’altra faccia, quella del lavoro che non c’è. Ma è davvero così? “È vero che trovare lavoro è difficile in Italia, ma forse non è nemmeno così difficile come alcuni pensano. Ci sono diverse aziende che chiedono al Governo, nell’ambito del decreto flussi, di far entrare dei migranti regolari per farli lavorare. Io ho chiesto con che contratti e mi è stato risposto: ‘Contratto collettivo nazionale’, che è un contratto che ha tutte le garanzie, una retribuzione dignitosa, malattie, ferie, Tfr, tredicesima…”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Meloni nella sua disamina contro il Reddito di cittadinanza, voluto dai 5 Stelle e votato anche dalla Lega all’epoca del Conte 1 in cambio di Quota 100 voluta, invece, da Salvini: “Io penso che tra Rdc e andare a rubare scegliere di fare un lavoro dignitosissimo, di qualsiasi genere, per il quale pare che noi chiediamo immigrati da far entrare in Italia perché non c’è nessuno che li vuole fare, penso sia decisamente meglio”, ha aggiunto. La sintesi di risposta a Conte e ai suoi dunque è questa: tra percepire il reddito di cittadinanza e andare a rubare per sopravvivere c’è una terza via, che molti sembrano dimenticare. Di cosa parliamo? Di lavorare, ovviamente. (Continua a leggere dopo la foto)

“Più percepirai il Reddito di cittadinanza più sarai povero e difficile da reinserire nel lavoro. Io voglio regalare la dignità del lavoro a persone che non meritano di essere mantenute”, ha aggiunto ancora la premier Giorgia Meloni negli ‘appunti’ diffusi su Facebook. Cosa cambia dunque per i percettori attuali? Come spiega Money.it, “il reddito di cittadinanza verrà tolto subito nel 2023: ci saranno beneficiari, infatti, a cui la misura decade a inizio anno, indipendentemente dalle novità introdotte dalla legge di Bilancio. Anzi, proprio le novità introdotte dalla manovra renderanno complicato tornarne a beneficiarne, visto che i tempi per pensare a una soluzione si riducono sempre più”. (Continua a leggere dopo il video)

Ricordiamo, infatti, che a inizio anno sarà necessario rinnovare l’Isee, come originariamente previsto dalla normativa, un appuntamento molto temuto in quanto potrebbe comportare la perdita del reddito di cittadinanza. Ma non è tutto: “Indipendentemente dall’Isee, infatti, la legge di Bilancio 2023 introduce una serie di situazioni dove il mancato rispetto della normativa comporterà la perdita immediata del reddito di cittadinanza. Quindi, non c’è solo la “tagliola” all’ottavo mese, che ricordiamo riguarderà tutti i nuclei familiari eccetto quelli in cui è presente almeno un componente minore, disabile o ultrasessantenne, a far temere la perdita del reddito di cittadinanza, in quanto bisognerà tener conto anche di altre circostanze”.

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