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“Pronti in 23”, il governo Meloni prende forma. Ministri, vicepremier, tecnici: nomi, numeri e compromessi

Pubblicato il 17/10/2022 10:48

La carica dei 23. È questo il numero dei ministri del nascente governo guidato da Giorgia Meloni. Per quanto riguarda il giuramento, la leader di Fratelli d’Italia non vorrebbe andare oltre lunedì prossimo, il 24 ottobre. Nel mezzo, il necessario incontro con Silvio Berlusconi dopo i fattacci del Senato. Urge un compromesso per chiudere su una cornice di massima che il Corriere della Sera rivela essere questa: “In tutto 23 ministri, esattamente come Draghi. Due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. E poi cinque dicasteri agli azzurri, sei alla Lega, nove o dieci a Fratelli d’Italia, con due o al massimo tre tecnici a completare la squadra. L’area che al momento appare più incerta è quella di Forza Italia, e il nome del ministero della Giustizia continua a marcare una distanza molto ampia fra il Cavaliere e la Meloni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Meloni sembra non cedere e continuare a riporre la sua fiducia sul magistrato Carlo Nordio, eletto in Parlamento con Fratelli d’Italia e che loro candidarono addirittura alla Presidenza della Repubblica prima della riconferma di Sergio Mattarella. Berlusconi vorrebbe come Guardasigilli – e tutta la matassa si scioglierebbe in un batter d’occhio – o Elisabetta Casellati o Paolo Sisto. Sempre il Corriere, però rivela che “è difficile che la premier in pectore lo accontenti, potrebbe però fornire alcune compensazioni: per esempio mettendo un tecnico non inviso a Forza Italia come Guido Bertolaso, o anche Letizia Moratti, alla Salute. Per molte caselle ancora i nomi sono almeno due o tre. Nella stessa logica di una compensazione con un tecnico d’area, gradito anche a Berlusconi, Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria, avrebbe delle chance di andare al ministero della Transizione ecologica”. (Continua a leggere dopo la foto)

Oltre agli Esteri con Antonio Tajani, gli altri ministeri che potrebbero andare a Forza Italia sono Università (anche qui fa capolino il nome della Casellati), Istruzione, e Pubblica amministrazione. Giorgia Meloni ha invece le idee abbastanza chiare per la pattuglia di Fratelli d’Italia: “Ne sono punti fissi – almeno in apparenza – Giovanbattista Fazzolari come perno istituzionale di Palazzo Chigi, Adolfo Urso e Raffaele Fitto, rispettivamente alla Difesa e agli Affari europei; Eugenia Roccella alla Famiglia; Guido Crosetto che ha diverse possibili destinazioni, prima fra tutte quella del Mise. Fratelli d’Italia terrebbe per sé anche i ministeri dei Rapporti con il Parlamento, del Turismo, dello Sport, della Cultura (fra i papabili il manager Gianmarco Mazzi, appena eletto nelle liste di FdI, ma anche Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, che in alternativa potrebbe essere promosso alla guida del Tg1)”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude il Corriere: “L’assetto della Lega è quello che appare meno incerto. Matteo Salvini potrebbe andare alle Infrastrutture sommando la carica di ministro a quella di vicepremier. Le deleghe su Affari regionali e Autonomie dovrebbero andare a Roberto Calderoli. Il ministero dell’Interno, con il prefetto Matteo Piantedosi, verrebbe conteggiato in quota Lega. Che avrebbe anche il ministero delle Disabilità e il primo dei ministri in ordine di importanza, quello dell’Economia, con Giancarlo Giorgetti”.

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