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La massoneria italiana: “Avanti tutta con vaccini e Green pass”

Pubblicato il 11/09/2021 10:04 - Aggiornato il 11/09/2021 10:06

La massoneria italiana si schiera a favore del Green pass e spinge per continuare a vaccinare la massa. Sono queste le posizioni espresse dal Grande Oriente e dalla Gran Loggia d’Italia in un’intervista rilasciata a Enzo Bonaiuto per Adnkronos. “Si entra in loggia solo con il green pass, che noi abbiamo stabilito come obbligatorio; la stessa prescrizione varrà ovviamente per l’evento che terremo nei giorni 1 e 2 ottobre al PalaCongressi di Rimini per il tradizionale raduno annuale della gran loggia, cui parteciperanno circa 2.500 persone”, riferisce il gran maestro Stefano Bisi alla guida del Grande Oriente d’Italia, l’organizzazione della massoneria più rappresentativa. (Continua a leggere dopo la foto)

“Per cui – spiega ancora Bisi – da noi si entra solo se si è vaccinati, o con il tampone nelle 48 ore precedenti o se si è guariti dal Covid. E per entrare si dovranno superare tre passaggi per tre controlli: fuori dalla sede per mostrare il green pass con il documento di identità personale, all’ingresso per la misurazione della temperatura corporea, al varco con la lettura ottica del QrCode specifico per l’evento. E l’intero staff addetto all’organizzazione e all’accoglienza degli accreditati è vaccinato con doppia dose”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dello stesso avviso è anche Luciano Romoli, gran maestro venerabile della Gran Loggia d’Italia: “Il vaccino è l’unica arma che possa riuscire, se non a debellare, quanto meno a contenere il Covid e la diffusione di eventuali e successive varianti del virus: non vedo altre strade percorribili, almeno al momento, per poter tornare a quella che ora possiamo definire come vita normale”. (Continua a leggere dopo la foto)

“La Gran Loggia si muove nel perimetro della norma, che tutti noi presumiamo nasca da considerazioni di carattere medico e scientifico. Tutte le nostre riunioni e cerimonie vengono fatte con obbligo di green pass o di tampone e nel pieno e convinto rispetto di ogni prescrizione”, tiene a sottolineare Romoli, ricordando che le attività delle logge massoniche “rientrano in quelle dei centri culturali”.

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