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Mascherine Ffp2 introvabili. Ecco quanto sono arrivate a costare

Pubblicato il 29/12/2021 09:55

Siamo alle solite, mettono l’obbligatorietà ma poi sei tu a doverle pagare, fior di quattrini. Draghi e il suo governo di incapaci l’unica cosa che hanno fatto, fanno e continueranno a fare è pescare nelle tasche degli italiani impoverendoli sistematicamente. Stavolta stiamo parlando delle mascherine ffP2. L’obbligo (che vale fino a fine emergenza, ossia il 31 marzo 2022 – ma poi potrebbero prorogarlo ancora…) è infatti arrivato senza un prezzo calmierato. Come denuncia giustamente Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano, “con l’ultimo decreto il governo le ha rese obbligatorie per accedere agli ‘spettacoli aperti al pubblico, sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto’. L’obbligo scatta anche sui mezzi pubblici, ma con un piccolo ‘giallo’, perché le norme appena varate escludono il trasporto regionale, dove il dettato della legge consentirebbe ancora di sfoderare la vecchia chirurgica. Il tema è spinoso e delicato perché anziché 0.50 centesimi le FFP2 costano anche sei volte tanto ma – a differenza delle prime – non sono stati varati tetti al prezzo che viene praticato”. (Continua a leggere dopo la foto)

Da qui, accorati appelli a non commettere l’errore di scaricare il costo della sicurezza sulle sole spalle dei cittadini e delle famiglie lasciate sole davanti a un vero e proprio salasso, agli speculatori o ai truffatori. Scrive Mackinson: “Il nuovo decreto del governo, pubblicato la vigilia di Natale, ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 marzo e ha introdotto una stretta alle restrizioni anti Covid in vigore. Tra le misure a maggior impatto, quelle che segnano un cambio di rotta nelle abitudini quotidiane: le mascherine con cui tutti hanno dovuto imparare a convivere. L’orientamento del governo è di pensionare dai luoghi chiusi quelle chirurgiche che l’hanno fatta da padrone per quasi due anni ma che lo stesso Cts, alla fine, ritiene inidonee come strumento di protezione. Disco verde in favore delle FFP2 che hanno una capacità filtrante in ingresso pari al 90% contro il 20% delle prime”. Ma sulle prime lo Stato ha investito per garantire un prezzo d’acquisto bloccato. Sulle seconde invece… (Continua a leggere dopo la foto)

Amministratori e sindaci, intanto, iniziano ad avvertire il governo del rischio che il mancato intervento pubblico generi il caos, speculazione sui prezzi, garanzie di sicurezza legata al censo dei cittadini. “Mi auguro che il Governo riesca a introdurre un costo calmierato per l’utilizzo delle mascherine Ffp2” ha detto oggi il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Gli fanno eco vari sindaci come Nario Nardella (Firenze) e associazioni dei consumatori che avvertono il rischio di un’impennata incontrollata dei prezzi con relative speculazioni e di un costo sociale enorme che si abbatte sulle famiglie. Del resto se le FFP2 sono monouso, dopo otto ore si buttano. E una famiglia con figli potrebbe arrivare a spendere cifre considerevoli per ottemperare alle nuove norme. A chiedere “subito il prezzo fisso” è anche Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. (Continua a leggere dopo la foto)

Il costo è un rebus, e tutti fanno da sé. A Milano, ad esempio, “alla farmacia di viale Brianza costano 3 euro l’una. Appena novecento metri più in là, alla Sansovino, vengono 2.50 mentre alla Stazione Centrale le trovi a due euro. In San Lorenzo a Roma costano la metà: 1.50 se bianche, 2 euro se colorate”. Un giungla di prezzi che pesa sui cittadini.

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