Alvise Maniero del Movimento 5 Stelle è intervenuto alla Camera per esprimere il suo dissenso e il suo voto contrario alla Risoluzione sul Mes voluta dal governo. Con lui, solo altri cinque membri del M5S hanno avuto il coraggio di dire No. Maniero ha detto: “Presidente Conte io le devo esprimere supporto, dicendo che voterò contro questa risoluzione che è sbagliata, perché questa risoluzione sovverte un indirizzo forte, saggio, prudente che per un anno e mezzo questo parlamento le ha garantito e le ha mantenuto supportandola in trattative complesse che lei ha portato avanti in modo alto rappresentando bene il nostro Paese, e questa risoluzione per un tragico errore – o per altro – elimina quelle parole e le consegna non la piena fiducia ma la sconsolante inadeguatezza di un foglio bianco che ha su scritto solo: firmi”.
Continua Maniero nel suo intervento: “E lei firmerà una riforma che danneggia l’Italia e appesantirà quella spada di Damocle che i Paese frugali continuano a far pendere sulla testa del nostro Paese così indebitato. Lei ha combattuto e combatte – anche con dei risultati – contro quell’idea di frugalità priva di solidarietà. Questa riforma ci indebolirebbe ancora e ci farebbe fare dei passi indietro su quella via”.
Conclude Maniero: “Infine, in questi giorni – parlando di fiducia – ho assistito a partiti di questa maggioranza che, anche attraverso i giornali, l’hanno minacciata apertamente e hanno minacciato il governo pur di ottenere questa riforma. Le minacce non accompagnano mai buone decisioni. Io non indebolirò lei e non voterò mai contro il mio Paese. Voto contro questa risoluzione”.
La Camera ha approvato, con 314 sì, 239 contrari e 9 astenuti, la risoluzione della maggioranza sulla riforma del trattato del Mes. A favore si sono espressi anche i deputati del Movimento 5 Stelle, tranne sei pentastellati rimasti fedeli e coerenti con i dettami delle origini: Pino Cabras, Fabio Berardini, Francesco Forciniti, Andrea Colletti, Alvise Maniero e Maria Lapia.
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