Una morte inaccettabile, una tragedia assurda che ha sconvolto la città di Palermo, quella della piccola Katia Spataro, scomparsa a soli 14 anni a causa di un malore. E che ha distrutto una famiglia che, ora, chiede giustizia, per cercare di capire cosa sia successo davvero a quella ragazza sempre allegra e solare che aveva iniziato a manifestare sintomi allarmanti dopo essersi sottoposta alla vaccinazione anti-Covid. Determinata ad andare fino in fondo nella ricerca della verità.
Valentina Serranò, responsabile della comunicazione di Italexit Sicilia, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone, ha intervistato Anna Maria Meli, zia di Katia, che ha ricostruito il dramma della nipote, scomparsa il 30 gennaio: “Era andata a riposare nella sua cameretta dopo aver manifestato un malessere, senza più svegliarsi. Ad agosto la ragazza, con il consenso della famiglia, aveva deciso di sottoporsi a vaccinazione, per poi effettuare un’altra inoculazione a settembre”.
“Dopo la prima dose – ha raccontato la zia – mia nipote aveva avuto dolore al braccio e febbre a 38 e mezzo, oltre a gonfiore a un seno. Si era rivolta alla guardia medica ma le era stato consigliato solo di prendere una tachipirina. Gli stessi sintomi erano poi tornati dopo la seconda dose, accompagnati da dolore al petto e da una forma di stanchezza, tanto da costringerla a prendere i mezzi pubblici per tornare a casa da scuola perché troppo stanca per camminare. Anche in questo caso, le erano stati suggeriti soltanto dei farmaci, con la madre che, preoccupata, aveva chiamato il medico di base che le aveva infine prescritto degli esami. Purtroppo, Katia è morta prima di poterli effettuare”.
Nonostante la miocardite rientri tra gli eventi avversi possibili a seguito di vaccinazione, il circuito medico aveva sottovalutato il problema della ragazza. La famiglia ha deciso di far eseguire l’autopsia sul corpo della giovane per capire cosa sia successo davvero. Nel ringraziare chi ha mostrato solidarietà con la famiglia in questi giorni terribili, Anna ha raccontato il rammarico per il comportamento del parroco di Santa Maria delle Grazie, che ha subito negato via social ogni possibile correlazione tra la morte della 14enne e il vaccino. La famiglia ha comunque deciso di portare avanti la propria battaglia per capire cosa sia successo davvero a Katia.
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