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“Ma quale pandemia dei non vaccinati”: l’articolo del “Lancet” contro la discriminazione ai danni dei free vax

Pubblicato il 19/11/2021 18:48

Oggi sull’autorevole rivista scientifica The Lancet è comparso un contributo di Günter Kampf, docente appartenente alla facoltà di Igiene e Medicina Ambientale dell’Università di Greifswald, in Germania che, già dal titolo, non lascia dubbi: “COVID-19: stigmatizzare i non vaccinati non è giustificato” (leggi qui). “Negli Stati Uniti e in Germania, funzionari di alto livello hanno usato il termine pandemia dei non vaccinati, suggerendo che le persone che sono state vaccinate non sono rilevanti nell’epidemiologia del COVID-19. L’uso di questa frase da parte dei funzionari potrebbe aver incoraggiato gli scienziati ad affermare che “i non vaccinati mettono in pericolo i vaccinati”. Ma questa visione è troppo semplice”, scrive Kampf.


“Vi sono prove crescenti che gli individui vaccinati continuano ad avere un ruolo rilevante nella trasmissione del virus” scrive ancora il docente. “In Massachusetts, USA, sono stati rilevati un totale di 469 nuovi casi di COVID-19 durante vari eventi nel luglio 2021 e 346 (74%) di questi casi riguardavano persone completamente o parzialmente vaccinate, di cui 274 (79%) erano sintomatici”. “I valori di soglia del ciclo erano similmente bassi tra le persone completamente vaccinate (media 22,8) e le persone non vaccinate, non completamente vaccinate o il cui stato di vaccinazione era sconosciuto (media 21,5), indicando un’elevata carica virale anche tra le persone che erano completamente vaccinate”. Si legge ancora nel contributo uscito su The Lancet: “Negli Stati Uniti, al 30 aprile 2021, sono stati segnalati un totale di 10.262 casi di COVID-19 nelle persone vaccinate, di cui 2.725 (26,6%) erano asintomatici, 995 (9,7%) erano ricoverati in ospedale , e 160 (1,6%) sono morti”. Scrive ancora il docente tedesco: “In Germania, il 55,4% dei casi sintomatici di COVID-19 in pazienti di età pari o superiore a 60 anni riguardava individui completamente vaccinati e questa percentuale aumenta ogni settimana”.

“A Münster, in Germania, si sono verificati nuovi casi di COVID-19 in almeno 85 (22%) delle 380 persone completamente vaccinate o che si erano riprese dal COVID-19 e che frequentavano una discoteca”, si può ancora leggere. “Le persone vaccinate hanno un rischio inferiore di malattie gravi, ma sono ancora una parte rilevante della pandemia. È quindi sbagliato e pericoloso parlare di pandemia dei non vaccinati. Storicamente, sia gli Stati Uniti che la Germania hanno avuto esperienze negative stigmatizzando parti della popolazione per il colore della pelle o la religione” appunta il professore. “Invito i funzionari di alto livello e gli scienziati a fermare la stigmatizzazione inappropriata delle persone non vaccinate, che includono i nostri pazienti, colleghi e altri concittadini, e a impegnarsi maggiormente per riunire la società.”