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M5S allo sfascio, lasciano altri 4 eurodeputati: “Il Movimento ha tradito gli elettori”

Pubblicato il 03/12/2020 15:16 - Aggiornato il 03/12/2020 15:23

Il M5S è sempre più allo sfascio. Ogni giorno si registrano nuovi addio, non solo da parte degli elettori, che ormai hanno capito come si è ridotto il partito e qual è il suo futuro, ma anche degli eletti. A dire basta adesso sono quattro eurodeputati: Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato, Ignazio Corrao e Eleonora Evi, i quali hanno deciso di abbandonare il gruppo pentastallato. L’annuncio è arrivato con una nota, in cui hanno indicato di voler proseguire “l’impegno a favore delle battaglie di cui sono stati portavoce in questi anni, mettendo al primo posto la difesa del pianeta e la tutela della salute dei cittadini”.

“La decisione – scrivono – è stata resa necessaria dall’impossibilita’ di portare avanti con coerenza la difesa di questi temi, all’interno della delegazione del M5S, il cui operato oggi diverge irrimediabilmente sia dall’impegno preso con gli elettori che dalle aspirazioni originarie del MoVimento”. Questo è il primo consistente segnale di rottura interna formalizzata mentre gli esponenti del M5S cercano di chiudere la partita dell’affiliazione a un gruppo che permetta loro visibilità (e risorse) nel Parlamento europeo.

“Oggi – scrive Ignazio Corrao in un lungo post su Facebook – superate le varie fasi, le delusioni, la rabbia e dopo mesi e mesi di tentativi di cambiare dall’interno andati a vuoto, vedo con distacco crescente un movimento che ormai è parente lontano di quello per cui ho messo anima e cuore per 10 anni e che ha scaldato i cuori di milioni di cittadini. Non credete alle tante fake news che i difensori del nuovo partito mettono in giro per screditare chi voleva difendere il programma elettorale. Non vi è in corso alcuna manovra per far cadere il governo e fare cadere il Paese nelle mani delle destre, non c’è da parte mia e dei miei colleghi alcuna simpatia verso le opposizioni”.

Conclude Corrao sancendo l’addio al M5S: “Non c’è alcuna regia o partecipazione di componenti romane (Di Battista ad esempio con le decisioni che prendiamo noi eurodeputati non c’entra assolutamente niente, checché ne dicano i giornali) nella nostra decisione. C’è invece grande voglia di rispettare gli impegni presi con i cittadini e perseguirli con mano ferma, senza cedere al ‘volemose bene’ delle istituzioni italiane, per cui le elezioni sono una formalità e le cose vanno come devono andare comunque”.

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