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“Lo stop al ddl Zan apre a Casini le porte del Quirinale”: il clamoroso retroscena

Pubblicato il 28/10/2021 14:24

La voce ha iniziato a circolare poco dopo la notizia dell’affossamento del ddl Zan in Senato. “Una prova d’intesa in vista dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica” si è detto fin da subito, un’analisi che certo non sorride a una sinistra messa all’angolo dal rinnovato asse tra centrodestra, centristi e Italia Viva. Con Pd e Movimento Cinque Stelle che rischiano seriamente di non toccare palla. E con un nome su tutti che ha iniziato a prendere quota come prossimo, probabile inquilino del Quirinale.

"Lo stop al ddl Zan apre a Casini le porte del Quirinale": il clamoroso retroscena

Andiamo per ordine. Silvio Berlusconi continua a sognare, sotto sotto, di diventare Capo dello Stato, ma sarà presto costretto ad alzare bandiera bianca. Dopo le prime votazioni, sarà chiaro che la corsa del Cavaliere è destinata a fermarsi. E se a quel punto i partiti uniti non riusciranno a far eleggere Mario Draghi, sarà il centrodestra a prendere in mano la situazione, trovando un’intesa con Italia Viva e con il gruppo misto ora facilissima, dopo il voto sul ddl Zan.

A crescere, in questo scenario, sarebbero a quel punto le chance di Pier Ferdinando Casini, che non a caso si è tenuto a debita distanza da quanto accaduto in queste ore in Senato. Secondo Tpi, sarebbe lui l’uomo scelto per sostituire Mattarella, con Matteo Renzi che alla sola idea si frega già le mani: dopo Draghi a Palazzo Chigi, sarebbe un altro scherzetto niente male agli amici-nemici del Pd.

Nel frattempo è attesa per i prossimi giorni una riunione del gruppo Pd del Senato per fare il punto sul ddl Zan. Una parte della formazione dem vuole un chiarimento interno, mentre il futuro si fa sempre più incerto. A partire proprio dalla battaglia per il Quirinale, alla quale ora Casini guarda, sotto sotto, con notevole ottimismo.

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