“È espressione di quel managerialismo, che è l’ideologia che ci ha portato alla rovina”. Il professor Giulio Sapelli non ha nessun dubbio circa il piano di rilancio proposto da Vittorio Colao.
A suo avviso, riferisce “Dagospia”, la proposta è piena di mancanze, proposte folli come “l’equo canone per gli affitti degli esercizi commerciali” e proposte inutili. Il quadro che né esce è quello di “una task force che non ha idea della vita reale” e che ha l’unico compito di ‘far evitare le responsabilità al governo’, “proprio come fanno i consulenti dei manager”.
L’economista ritiene che non sia stato detto nulla di rilevante sull’intervento dello Stato in economia. È evidente che ci siano delle mancanze importanti. Tra le questioni affrontate “non si fa cenno alla magistratura; non c’è la difesa del reddito di cittadinanza e non si spiega come creare lavoro”.
Aprendo invece la questione sull’utilizzo del contante, Colao e il suo team mirano a disincentivare e limitare i pagamenti in cash. Il professore di economia spiega che ciò “è inutile, non serve per combattere l’evasione. Gli evasori si rifugiano nei paradisi fiscali”.
Proprio come inutile è stato l’impiego sia degli Stati generali che delle task force, insomma, spiega Sapelli: “Hanno voluto fare tutto per non fare niente, mentre la gente soffre”.
Basti pensare, come fa notare l’economista, che “gli imprenditori hanno anticipato di tasca propria la cassa integrazione”; mancano ancora da erogare 1,4 milioni di Casse integrazione da erogare, dato che riferisce la Repubblica.
Anche per quanto riguarda la questione sull’Ilva, Sapelli ha una visione ben chiara: “Arcelor ha comprato per rivendere. Un sito, quello di Taranto, che aveva problemi di sovraproduzione e che quindi era il migliore candidato per partecipare alla grande ricostruzione dell’area della antica Mesopotamia dopo la guerra”. Tra l’altro, fa notare il professore, Colao ha scritto il piano da Londra: “Mi ricorda il primo re greco. Sconfitto l’impero ottomano non avevano una casa reale e chiamarono Ottone I di Baviera. Un po’ di buon gusto per favore …”