Antonio Catricalà, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust, è stato trovato senza vita a Roma, nell’abitazione che aveva all’interno del quartiere Parioli. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, le prime ricostruzioni farebbero pensare a un suicidio: l’uomo si sarebbe ucciso sparandosi un colpo di pistola. All’interno dell’appartamento è subito arrivata la polizia, insieme alla scientifica, per svolgere tutte le analisi del caso.
Catricalà aveva da poco compiuto 69 anni, e aveva ricoperto l’incarico di presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per sei anni, dal 2005 al 2011. Nel suo lungo curriculum anche una duplice esperienza come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, prima con il governo Berlusconi – dal 2001 al 2005 – poi con l’esecutivo guidato da Mario Monti, dal 2011 al 2013.
Sposato e con due figlie, Catricalà dal 2019 era anche presidente di Adr, la società che gestisce l’aeroporto di Fiumicino. Laureato in giurisprudenza a 22 anni, è stato anche magistrato del Consiglio di Stato e viceministro dello Sviluppo Economico durante il governo Letta.
A febbraio, il 18m Catricalà, già presidente di Aeroporti di Roma, era stato nominato presidente dell’Istituto Grandi Infrastrutture (Igi). A selezionarlo era stata l’assemblea generale dell’Istituto: entrando in carica, aveva sostituito Luigi Giampaolino, morto nel novembre scorso. L’IGI, Istituto Grandi Infrastrutture, è un centro-studi, fondato nel 1986 dai grandi costruttori di opere pubbliche, con lo scopo di approfondire i temi degli appalti pubblici, anche in vista degli appuntamenti europei degli anni Novanta.
Ti potrebbe interessare anche: La Raggi ha scelto: l’esperta di Burlesque è la nuova assessora alla cultura di Roma