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Le magie del governo Conte: così ha aperto al Mes senza farlo (troppo) vedere

Pubblicato il 30/07/2020 13:53

La pazienza è la virtù dei forti, recita un vecchio adagio. A quanto pare ben noto al premier Giuseppe Conte e quella parte di maggioranza giallorossa (Renzi e il Pd, ma anche qualche grillino) favorevole all’adesione al Mes. Le manovre di avvicinamento al Meccanismo Europeo di Stabilità sono state lente ma costanti, più forti di ogni resistenza. Un copione in cui ognuno ha recitato la sua parte: Zingaretti & co. favorevoli sin dall’inizio al ricorso alla preziosa liquidità del Salva-Stati, i Cinque Stelle categoricamente contrari ma in realtà sempre più morbidi nelle loro posizioni di arroccamento solo apparente. L’Avvocato del Popolo a tenere dritto il timone, a sua volta promettendo il “no” per poi passare al “forse”. Nelle scorse ore, l’ennesimo atto della recita.

Le magie del governo Conte: così ha aperto al Mes senza farlo (troppo) vedere

Nonostante in molti abbiano finto di non vedere, infatti, l’approvazione della risoluzione di maggioranza sul programma nazionale di riforme è una porta aperta sull’eventuale adesione al Mes. Tra gli impegni del governo, che ha portato a casa uno scostamento di bilancio da 25 miliardi di euro, c’è infatti quello a utilizzare “gli strumenti già resi disponibili dall’Unione Europea per fronteggiare l’emergenza sanitaria e socio-economica”. Una lista, che in attese delle prime tranche del Recovery Fund, include la cassa integrazione Sure, la linea di credito Bei per le piccole e medie imprese e, infine, il Mes.

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I giallorossi hanno recitato alla perfezione la loro parte, negando una qualsiasi apertura a quei 37 miliardi del Salva-Stati che pure continuano a far gola. Non a caso tra i Cinque Stelle, o meglio tra quei Cinque Stelle che ancora ricordano almeno un paio delle tante promesse fatte in passato agli elettori, il nervosismo è subito salito. All’orizzonte si sta delineando l’ennesimo, amarissimo boccone da ingoiare in nome della conservazione dello status quo, già a rischio dalle tante divergenze tra le anime di un governo tenuto in piedi principalmente dalla voglia di non abbandonare le poltrone. Gli elettori, i pochi rimasti, difficilmente lo perdonerebbero.

Le magie del governo Conte: così ha aperto al Mes senza farlo (troppo) vedere

I primi nodi hanno iniziato a venire al pettine poche ore dopo l’ok allo scostamento di bilancio, quando la maggioranza è andata sotto nel rinnovo di metà legislatura delle presidenze delle commissioni. Agricoltura e Giustizia sono finite clamorosamente alla Lega, con i giallorossi a leccarsi le ferite e chiedersi chi abbia tradito, coperto dalla segretezza del voto. Con queste premesse, un eventuale ricorso al Mes potrebbe essere il colpo di grazia all’intesa Pd-5S. Conte lo sa bene e non a caso da tempo sorride felice ogni volta che sente parlare di Silvio Berlusconi.

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