“La scelta di fermarlo non è stata ritenuta percorribile dai responsabili dei servizi di sicurezza perché in quel contesto c’era l’evidente rischio di una reazione violenta dei suoi sodali con degenerazione dell’ordine pubblico”. Parole e musica della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Il governo dunque sapeva ma non ha fatto nulla. Giuliano Castellino non è stato fermato in piazza del Popolo nonostante i vertici sapessero che aveva messo la Cgil nel mirino durante la manifestazione No green pass che si è svolta a Roma. Per la Lamorgese il leader di Forza Nuova non è stato fermato perché sarebbe stato un rischio per l’ordine pubblico. (Continua a leggere dopo la foto)
Chiamata a rispondere durante il question time alla Camera, la ministra dell’Interno Lamorgese ha spiegato così quella che è stata la decisione presa dagli apparati di sicurezza sabato prima che il corteo, con in testa Forza Nuova, assaltasse la sede del sindacato e scatenasse poi la guerriglia nel centro di Roma. “Gli elementi già acquisiti – ha detto la ministra – consentono di focalizzare la figura di Giuliano Castellino, il quale anche in tale circostanza si è evidenziato per un deciso protagonismo rilevatosi soprattutto in occasione del suo intervento in piazza del Popolo allorché ha preso la parola facendo riferimento alla volontà di indirizzare il corteo verso la sede della Cgil”. (Continua a leggere dopo la foto)
Le parole della ministra hanno scatenato un vero e proprio putiferio. A questo punto, è il ragionamento che hanno fatto in molti, non è questione di incompetenza, ma di precisa volontà. Esattamente come avvenuto per il rave di Valentano: anche in quella circostanza il ministero sapeva ma ha deciso di non fermare il rave. E così è avvenuto in piazza a Roma prima dell’assalto. il governo ha dunque voluto che quel preciso fatto accadesse. E questo non fa che alimentare i già tanti sospetti su questa vicenda. (Continua a leggere dopo la foto)
Gli agenti di polizia sono stati dunque lasciati lì a subire il violento attacco di proposito. Il fatto è di una gravità inaudita. Scampata alle polemiche per il rave di Valentano, adesso è ora che la ministra si assuma le sue responsabilità e si dimetta. L’intero governo è coinvolto in questa vicenda, perché se sapeva – come ha affermato la ministra – ma ha lasciato correre, ha dimostrato che questo episodio aveva una funzione ben precisa: delegittimare quella piazza e raccogliere altri pretesti per giustificare scelte insensate e pericolose come l’inasprimento del Green pass.
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