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La street art per riqualificare le periferie. A Roma l’iniziativa che parla di arte e storia

Pubblicato il 20/01/2023 18:24

Una nuova ondata di colori ravviva le strade del tredicesimo Municipio. Nel quartiere di Valle Aurelia, a Roma, in questi giorni saranno presentate ben 3 opere di street art, realizzate tra l’estate del 2021 e la fine del 2022: Fornaci 800Città Labirinto e Terra Cruda. “Sono le nuove finestre tutte da vedere del genio ribelle del lavoro di gruppo di All colors are beautiful, mentre il terzo è un’opera dell’artista Eliseo Sonnino”, spiega La Repubblica. (Continua dopo la foto)

Tali opere rientrano nel progetto dello spazio d’arte indipendente PimaLinea con la collaborazione dell’Associazione Socio-culturale Villa Carpegna. Alla realizzazione di Città Labirinto hanno partecipato firme prestigiose del mondo del writing: Stand, Napal, Vela, Kemh, Chos, Hyde, Hot Boys, Howen, Fend e Anek. Il riferimento mitologico al labirinto è descritto dalla presenza dei tre personaggi: Teseo, Arianna e il Minotauro.  Sonnino spiega: “Abbiamo lavorato sodo per un mese alla fine i risultati sono arrivati. Il quartiere è entusiasta, abbiamo restituito una memoria storica a questo quadrato della città. Raccontando l’Ottocento, quando in queste strade c’erano le fornaci che lavoravano i mattoni”.

Per quanto riguarda Fornaci 800, murale realizzato dagli artisti Sugo, Hone, Dem, Wies, Page, Cure, Ozer, Wake, Bero, si tratta di un omaggio ispirato alla storia del quartiere. Prendendo come spunto le incisioni di Bartolomeo Pinelli e dei personaggi che le abitano, l’opera lascia emergere una Roma antica ormai scomparsa, dove esistevano venti fornaci con un borghetto ognuno appartenente ad una diversa famiglia romana. (Continua dopo la foto)

L’ultima opera Terra Cruda, che si trova nella parte più antica di via Aurelia sotto al Monte Ciocci, è il risultato di un percorso sul territorio. L”autore si lascia ispirare dalle sensazioni visive, telluriche, cromatiche dipingendo così un affresco astratto multisfaccettato. I protagonisti di questo affresco sono infatti le forme e colori della terra, della pietra, piante, ma anche i corsi d’acqua del Parco del Pineto e il colore dell’argilla tipico dei mattoni.