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La riforma nascosta di Conte: così ha rivoluzionato i servizi segreti italiani (senza farlo sapere)

Pubblicato il 04/08/2020 11:50 - Aggiornato il 04/08/2020 12:12

Tra le frasi-tormentone di un esecutivo che vive di slogan e promesse mai mantenute, c’è n’è una utilizzata dal premier Giuseppe Conte diventata particolarmente virale sui social: “Questo non è un governo che lavora col favore delle tenebre”. Come a sottolineare una cesura all’insegna della trasparenza rispetto ai suoi predecessori. Parole che suonano oggi più stonate che mai di fronte all’ultimo capolavoro della compagine giallorossa, capace di riformare i servizi segreti con poche righe infilate, nel silenzio generale, all’interno del decreto in cui viene prorogato lo stato di emergenza.

La riforma segreta di Conte: così ha rivoluzionato i servizi segreti italiani (senza farlo sapere)

A rivelare il trucco è stato il Corriere della Sera, che per primo ha puntato il dito contro una modifica apparentemente piccola eppure di grande importanza: quattro parole modificate nella legge approvata nel 2007 per riformare l’intelligence italiana. Così il governo ha garantito, di fatto, la possibilità di rinnovo per altri quattro anni ai vertici dei servizi segreti. Il tutto attraverso una norma inserita nel decreto pubblicato il 30 luglio 2020, quello che teoricamente avrebbe dovuto avere come scopo la proroga dello stato di emergenza fino al prossimo 15 ottobre. Evidentemente, non l’unica priorità per Conte & co.

La riforma segreta di Conte: così ha rivoluzionato i servizi segreti italiani (senza farlo sapere)

Un passaggio venuto alla luce soltanto con qualche giorno di ritardo e contro il quale, però, si sono subito scagliati alcuni membri del Copasir, comitato che ha la funzione di controllare proprio l’attività dei nostri servizi segreti. Questi ultimi hanno denunciato di essere stati tenuti all’oscuro della modifica legislativa voluta dal governo, nonostante si tratti di una materia che, per delicatezza, prevede solitamente un accordo con i partiti della minoranza. E hanno minacciato la possibilità di chiedere chiarimenti allo stesso Conte, attualmente titolare della delega politica proprio sull’intelligence.

La riforma segreta di Conte: così ha rivoluzionato i servizi segreti italiani (senza farlo sapere)

Riepilogando. Conte, al momento di annunciare i contenuti del decreto di fine luglio, si era soffermato su comitati tecnici-scientifici, monitoraggi settimanali, numeri verdi per l’emergenza. Dimenticando, però, un passaggio. Una modifica alla legge 124 del 2007 che recitava, a proposito della direzione degli 007 italiani, “l’incarico ha una durata massima di 4 anni ed è rinnovabile una sola volta”. Proprio quel “una sola volta” è stato sostituito da “con successivi provvedimenti per una durata complessiva massima di ulteriori quattro anni”. In questo modo, i vertici dei servizi segreti potranno essere confermati al loro posto. Il tutto è avvenuto senza un avviso, senza che il premier spendesse una sola parola in merito. Scoperto a giochi ormai fatti. E meno male che i giallorossi non lavorano “con il favore delle tenebre”.

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