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La protesta degli eroi del Covid. I medici in prima linea chiedono più equità

Pubblicato il 11/06/2020 10:25

Medici, infermieri e tutti gli operatori che lavorano nell’ambito ospedaliero sono stati senza ombra di dubbio coloro i quali hanno combattuto in prima linea il virus. Lo hanno fatto mettendo a rischio la propria salute, costringendosi ad allontanarsi anche dai propri cari per proteggerli. 

Lo hanno fatto per di più utilizzando, laddove vi erano, presidi di protezione ai limiti dell’accettabile, come sacchi della spazzatura perchè mancavano i camici. 

Sono stati chiamati eroi e angeli. Adesso però i medici chiedono che venga corretto un “evidente vulnus contenuto nel decreto” spiega fanpage.it , “perchè rischiano di non vedersi riconoscere l’immane sforzo compiuto durante l’emergenza sanitaria.” All’interno del decreto rilancio sono state effettivamente predisposte le risorse, e le somme corrispondono alle aspettative, secondo l’associazione medici dirigenti Anaao Assomed: 250 milioni previsti con il Cura Italia e 190 milioni del decreto rilancio. Ma La modulazione della remunerazione non considera diversi fattori.

Gli importi sono stanziati sotto forma di “contributi a pioggia”, ciò vuol dire attraverso un meccanismo che non tiene conto della distinzione tra chi ha lavorato in prima linea e chi in smart working, che non tiene conto della differenziazione tra dirigenza medica e comparto, che non tiene conto del livello di disagio e della durata del lavoro svolto in queste condizioni.

“Noi chiediamo di destinare le risorse prima di tutto al pagamento del lavoro straordinario, e poi di creare ‘un’indennità di disagio’, proporzionata però all’intensità dello stesso”,  ha spiegato il segretario nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo, contattato da fanpage.it.

Inoltre, Anaao Assomed chiede una tassazione separata della premialità, omogenea e bassa per tutti, dirigenza e comparto. Così per come è previsto, spiega fanpage, si creerebbe una situazione paradossale. “Su 1000 euro assegnati, un infermiere si troverà in busta paga sui 500 euro; un medico 350. In questo modo non viene rispettato il principio di equità: a parità di rischio dovrebbe essere prevista una cifra identica a tutto il personale, al netto delle rispettive aliquote fiscali”.

C’è anche un’altra questione. Le confederazioni Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto e ottenuto che nel decreto Rilancio sia prevista un’estensione, e un eventuale raddoppio, dell‘”indennità infettivologica”, riconosciuta per il solo comparto, per compensare il rischio biologico degli operatori sanitari. Solo il CCNL del comparto infatti, all’articolo 86, prevede infatti un’indennità di “malattie infettive”. Anaao Assomed, chiede di estendere questa misura anche alla dirigenza medica e sanitaria.