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La pallavolista rimane incinta, il club la cita per danni: “Persi soldi e punti”

Pubblicato il 10/03/2021 14:02

Lei, giocatrice di pallavola, resta incinta. Il club per il quale gioca decide di interrompere il pagamento dello stipendio, citando la donna per danni. A denunciarlo, attraverso il proprio profilo Facebook, è stata Lara Lugli, che ha puntato il dito contro il Volley Pordenone, team che milita nel campionato italiano di Serie B. I fatti risalgono al merzo 2019, quando la donna aveva comunicato alla società l’impossibilità di proseguire la stagione in quanto in dolce attesa e la conseguente decisione di risolvere il contratto.

La pallavolista rimane incinta, il club la cita per danni: "Persi soldi e punti"

Due anni dopo, ecco però la sorpresa: Lara riceve una citazione per danni da parte del Volley Pordenone per “non aver onorato il contratto”. “Rimango incinta e il 10 marzo comunico alla società il mio stato, si risolve il contratto” ha scritto la giocatrice su Facebook, rendendo noto che, purtroppo, il mese successivo aveva poi perso il bambino a causa di un aborto spontaneo. In seguito, la stessa giocatrice aveva chiesto al club di saldare lo stipendio di febbraio “per il quale avevo lavorato e prestato la mia attività senza riserve”. In risposta al successivo decreto ingiuntivo, ecco arrivare la citazione per danni.

La pallavolista rimane incinta, il club la cita per danni: "Persi soldi e punti"

“Le accuse – ha spiegato Lugli – sono che al momento della stipula del contratto avevo ormai 38 anni e data l’ormai veneranda età dovevo in primis informare la società di un eventuale mio desiderio di gravidanza, che la mia richiesta contrattuale era esorbitante in termini di mercato e che dalla mia dipartita il campionato è andato a scatafascio”. Aggiungendo poi: “Chi dice che una donna a 38 anni, o dopo una certa età stabilita da non so chi, non debba avere il desiderio o il progetto di avere un figlio? Non è che per non adempiere ai vincoli contrattuali stiano calpestando i Diritti delle donne, l’etica e la moralità? Se una donna rimane incinta non può conferire un danno a nessuno e non deve risarcire nessuno per questo. L’unico danno lo abbiamo avuto io e il mio compagno per la nostra perdita e tutto il resto è noia e bassezza d’animo”.

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Il Volley Pordenone è a sua volta intervenuto per spiegare la sua versione dei fatti: “Nel campionato 2018-2019 Lara Lugli era il capitano della nostra squadra e anche la giocatrice di punta. Ad inizio marzo ci ha comunicato di essere rimasta incinta. Dispiaciuti per la perdita sportiva, ma felici per l’avvenimento familiare ci siamo salutati. Infatti come da contratto, che ricordiamo essere stato predisposto dall’atleta stessa e dal suo agente, si prevedeva l’immediata cessazione del rapporto in caso di gravidanza. Lo stesso contratto aveva al suo interno clausole che prevedevano addirittura delle penali in caso di cessazione del rapporto. Clausole che non abbiamo voluto esercitare perché non pareva opportuno farlo. Ora nessuno ha citato per danni Lara Lugli. È stata la stessa atleta a chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo perché ritiene di avere dei crediti. Ci siamo sentiti traditi dall’atleta e abbiamo fatto l’unica cosa possibile: difenderci avvalendoci delle clausole contrattuali predisposte da lei stessa e dal suo procuratore”.

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