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La Lega tende la mano a Bruxelles: Salvini sposa la linea europeista di Giorgetti

Pubblicato il 14/10/2020 10:05

Nell’agenda, al momento, c’è in programma un tour attraverso le principali capitali europee, per una serie di incontri con forze politiche affini. All’orizzonte, quella che si sta delineando in maniera sempre più netta è una vera e propria svolta europeista della Lega, con Matteo Salvini ormai convinto da Giancarlo Giorgetti della necessità di cambiare il proprio orientamento in sede Ue. Allontanandosi da posizioni sovraniste che hanno, agli occhi del leader e del suo fido numero due, finito per isolare il partito, privandolo di peso specifico. E allora via alla trasformazione radicale, a partire dalla posizione sul Recovery Fund.

La Lega tende la mano a Bruxelles: Salvini sposa la linea europeista di Giorgetti

L’astensione della Lega sugli aiuti in arrivo dall’Europa è un primo passo verso il cambiamento invocato più volte in passato dal vicesegretario federale del Carroccio. E pazienza se qualche elettore non gradirà l’improvviso innamoramento di Salvini per le istituzioni europee. Giorgetti è stato chiaro: “Dobbiamo fare gli interessi nazionali in Europa. Il mondo cambia e cambiamo pure noi. Eravamo per uscire dall’euro, ma ora che siamo dentro uscire è più complicato”. Come dire scusate, fin qui avevamo scherzato.

La Lega tende la mano a Bruxelles: Salvini sposa la linea europeista di Giorgetti

Salvini ha gonfiato il petto, sostenendo che l’Europa di oggi è diversa “grazie ai cosiddetti sovranisti che l’hanno cambiata”. Tappandosi occhi e orecchie di fronte agli utenti che, sui social, gli hanno prontamente fatto notare come anche l’attuale Unione non sia poi questo granché, considerando la lenta e deficitaria gestione della crisi Covid. Intervistato dal Tempo, Giorgetti ha poi ribadito il concetto, con più forza: “La Lega è consapevole che la politica non è il regno delle utopie e delle illusioni. Dobbiamo essere pragmatici per diventare attori della politica italiana ed europea, e cogliere i cambiamenti in atto dentro l’Unione su temi fondamentali che fino a qualche anno fa erano considerati tabù”.

La Lega tende la mano a Bruxelles: Salvini sposa la linea europeista di Giorgetti

L’Europa di oggi, insomma, alla Lega piace. E il Recovery Fund è “un bene per il nostro Paese”. Che poi i tanto sbandierati soldi promessi dall’Unione arriveranno, forse, soltanto la prossima estate, bloccati dalle solite lungaggini di un’Ue lenta e mai incisiva, è dettaglio da poco. Salvini ormai ha deciso: il Carroccio deve cambiare volto e sorridere a Bruxelles. “Agli elettori diciamo che nel merito le nostre posizioni non sono cambiate”. Almeno per ora. Perché, come sottolineato dallo stesso ex ministro degli Interni, “del doman non v’è certezza”.

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