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Israele, nuovo record di ricoveri gravi. La quarta dose non basta, marcia indietro sul Green pass

Pubblicato il 07/02/2022 09:16 - Aggiornato il 07/12/2022 18:13

Guardare a Israele, il Paese-cavia dei vaccini, per capire come andranno le cose e fare il possibile per scongiurare che anche in Italia si vada in quella direzione. Nel Paese preso a simbolo della campagna di vaccinazione di massa, si sono registrati ieri 37.985 nuovi contagi da Covid, con un tasso di positività del 29,79%, il più alto dall’inizio della pandemia. Come riporta Adnkronos, e non un facinoroso portale No vax, “le autorità sanitarie israeliane registrano anche un numero record di ricoverati in condizioni gravi, 1.263, anche questo il più alto dall’inizio della pandemia”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il numero è cresciuto rispetto all’ultima rilevazione del 5 febbraio, quando erano 1229, anche questo un numero che aveva superato il precedente record di ricoverati gravi, che era stato registrato nel gennaio 2021, con 1193 casi gravi. L’aspetto drammaticamente interessante? In Israele la quarta dose vaccinale è già in stato avanzato di somministrazione. Nello Stato in cui stanno inoculando la quarta dose, quindi, si registrano nuovi record di contagi e di ricoveri gravi. Anche alla luce di questi nuovi allarmanti dati, i consiglieri del governo di Israele hanno votato per limitare l’uso del sistema green pass, di fatto facendo una vera e propria marcia indietro sul lasciapassare. (Continua a leggere dopo la foto)

Con questo voto si è deciso di restringere l’applicazione del certificato di vaccinazione green pass, stabilendo che sarà richiesto solo in occasione di eventi “ad alto rischio” come matrimoni, discoteche, grandi feste e tutti i luoghi o occasioni dove gli assembramenti possono andare fuori controllo. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dalla mezzanotte di domenica. Pur continuando con le vaccinazioni, con questo passo il governo israeliano sta andando verso il totale annullamento del green pass, documento reso inutile dall’ondata Omicron che, anche se meno pericolosa di quelle che l’hanno preceduta, si rivelata maggiormente trasmissibile. (Continua a leggere dopo la foto)

I dati di Israele, però, non sapevantano il governo italiano che ora spinge per questa famigerata quarta dose, in barba a ogni evidenza scientifica e ad ogni dato registrato finora. Per fortuna ora anche i televirologi, però, si stanno “ribellando” e non coprono più le menzogne della politica. Altri scienziati si stanno impegnando per frenare questa deriva nel nostro Paese. “Nella storia della vaccinazione non si era mai arrivati a dare quattro dosi così ravvicinate fra loro, il massimo erano state tre, con le prime due ravvicinate e la terza distanziata”. Ad affermarlo è il virologo Francesco Broccolo dell’Università di Milano Bicocca. (Continua a leggere dopo la foto)

Broccolo torna sul tema della quarta dose a breve distanza dal richiamo: “Non ci sono prove sufficienti che potrebbero supportare qualsiasi raccomandazione. I dati preliminari finora disponibili sollevano alcuni dubbi sull’efficacia ulteriore di questa dose aggiuntiva”, osserva Broccolo. “E’ probabilmente opportuno prendere una lunga pausa, anche per vedere come si evolve il virus, se ci saranno nuovi sviluppi, mentre i casi nel nostro Paese sono in calo e si va verso l’endemia. Una possibilità – ha concluso il virologo – potrebbe essere optare per un vaccino annuale”.

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