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Israele: “Contro la variante Delta, quarantena anche per i vaccinati”

Pubblicato il 26/06/2021 12:32

Israele si trova a fare i conti di nuovo con quell’incubo Covid dal quale sembrava piano piano avviato a uscire, a causa delle varianti che hanno spinto il governo a introdurre nuove restrizioni dopo un iniziale allentamento. Una scelta che conferma, ancora una volta, come la semplice corsa al vaccino si stia rivelando inutile: mentre le aziende farmaceutiche contano i soldi, tantissimi, in entrata, il mondo è ancora alle prese con la pandemia e con la conseguente crisi economica, gravissima.

Primo Paese a lanciare un’intensa campagna di vaccinazione, Israele si era illuso di aver ormai debellato ogni pericolo, tanto da eliminare quasi del tutto le restrizioni. Poi, però, il boom di contagi a causa della variante Delta, con i casi che hanno superato la media di 100 al giorno, numeri che non si registravano da mesi. Tra le misure annunciate dal direttore generale del Ministero della Salute, Chezy Levy, il ritorno dell’obbligo di mascherina alle frontiere, negli ospedali, negli ambulatori medici e negli aeroporti.

Tra le nuove restrizioni introdotte, inoltre, anche l’obbligo di quarantena per le persone vaccinate. Levy ha spiegato che chi è entrato a contatto con dei positivi sarà messo in isolamento anche se ha già ricevuto la somministrazione del farmaco anti-Covid o se è guarito dalla malattia. In caso di violazione, saranno somministrate multe superiori a 1.500 dollari.

Le autorità sono preoccupate soprattutto per la presenza di focolai nel territorio, uno dei quali è stato individuato Binyamina-Givat Ada, nel centro di Israele, prima città dichiarata zona arancione dall’aprile scorso. In particolare a essere interessati sono i giovanissimi, con casi segnalati in 26 scuole.

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