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“Si deve vergognare”. Tragedia di Ischia, tutti contro Conte: “Ecco le sue responsabilità nel disastro”

Pubblicato il 28/11/2022 08:44

Dopo la tragedia di Ischia sono tante le domande che si rincorrono in queste ore. Una su tutte: il disastro poteva essere evitato? E non è un caso, infatti, che l’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, si affretta a dire che lui con quella norma non era proprio d’accordo. Quale norma? Si sta parlando della legge, voluta dal governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte, che ha contribuito all’illegalità nell’Isola. Come spiega Repubblica, “la norma è quel condono edilizio, nascosto in una legge che si occupava di altro ma in fondo del suo contrario (il disastro di Genova e la ricostruzione: dunque, la tutela del territorio) che nel 2018 il governo Conte ha voluto e che ha regalato a Ischia la sanatoria di circa mille case, molte delle quali sono crollate proprio nella colata di fango dell’altra notte”. Altro retroscena? Costa dice che non era d’accordo e indica in Luigi di Maio, allora leader del Movimento, il vero artefice di quella legge. Che cosa prevedeva la norma che porta la firma tra gli altri degli allora ministri Luigi di Maio e Danilo Toninelli? “È stata in sostanza data la possibilità di riaprire i termini di un vecchio condono e sanare gli abusi costruiti negli anni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Legambiente aveva bollato la legge del governo Conte come “una vergogna”, segnalando come “le case condonate saranno realizzate interamente con i soldi pubblici e le pratiche di condono saranno valutate in base alla legge del 1985, quella del condono del governo Craxi, che sanava case che erano state realizzate anche in zone a rischio idrogeologico e a rischio sismico”. Era stato quindi scelto il condono del 1985 e non quelli successivi del 1994 e del 2003 proprio perché erano più laschi e consentivano di sanare anche quelle case che oggi hanno contribuito a ingrossare il fango che per l’ennesima volta si è mangiata Ischia. Grazie al condono Lega-5 Stelle da Ischia sono arrivate 28mila richieste ufficiali di sanatoria edilizia. (Continua a leggere dopo la foto)

La tragedia di Ischia, dunque, ha anche scatenato l’ennesima guerra nell’opposizione, presa a farsi la guerra per provare a rincorrere la Meloni. 5stelle, centro e sinistra si sono scambiati pesanti accuse. “Conte è una bugia ambulante. Per lui mentire ormai è più semplice che respirare”, attacca Francesco Bonifazi, deputato di Azione-Italia viva. Nel mirino le parole dello stesso Conte, secondo cui nel 2018 non avrebbe firmato alcun condono su Ischia. Incalza il deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli: “Spiace precisare che l’articolo 25 del decreto Morandi del 2018 era nella sostanza un nuovo condono edilizio e che prevedeva al comma 1 bis la disapplicazione dell’articolo 32 comma 27 che riguarda proprio i vincoli idrogeologici, applicando invece la non condonabilità ai proprietari condannati per mafia, articolo 27, lettera a”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ancora dal Terzo Polo Ivan Scalfarotto, senatore di Italia viva, afferma: “Non possono che tornare alla memoria le sciagurate scelte del Governo Conte I, da quella di smantellare l’Unità di missione Italia Sicura a quella di varare il condono per Ischia. Oggi […] Conte nega maldestramente di averlo varato ma la verità è tutta lì, nero su bianco, nell’articolo 25 del decreto Genova. Conte, oggi, si deve solo vergognare”. Di tutto punto, i 5stelle replicano: “Sui drammatici fatti di Ischia si registra in queste ore uno sciacallaggio politico e mediatico con pochi precedenti. Sostenere che il governo Conte I ha dato vita a un condono a Ischia solo perché l’articolo 25 del decreto del 2018 è intitolato ‘definizione delle procedure di condono’ è strumentale e non fa onore al diritto a una corretta informazione dei cittadini”.

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