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Inizia la svendita di spiagge e porti italiani: ecco i primi effetti della Bolkestein

Pubblicato il 21/12/2021 14:03

Una diatriba che va avanti da dieci anni, quella tra l’Italia e l’Europa per le nostre spiagge. E che ha per oggetto la famigerata direttiva Bolkestein, che prevede che le concessioni vengano periodicamente sottoposte a un’asta pubblica così da aumentare il grado di concorrenza nel settore. Bruxelles vorrebbe obbligarci al rispetto di questa normativa, tra le proteste di tante famiglie italiane che rischiano di vedersi improvvisamente private della loro principale fonte di entrate dopo anni di sacrifici. Mentre lo scontro prosegue, i primi effetti della linea dura Ue iniziano, purtroppo, già a farsi sentire.

Inizia la svendita di spiagge e porti italiani: ecco i primi effetti della Bolkestein

Il colosso austriaco Red Bull, regina delle bevande energetiche e leader nel mondo della Formula Uno, ha infatti acquisito il controllo della Marina Hannibal di Monfalcone. Come riportato dalla testata News Balneari, gli austriaci hanno concluso l’affare per circa 9 milioni di euro. Oltre ai 65.000 metri quadrati di proprietà della Marina, dei 60.000 metri in concessione, dei 300 posti barca e dell’ampio cantiere nautico, Red Bull ha anche chiesto nell’incontro “un accesso diretto al mare aperto. Il Comune ha subito servizievolmente abbozzato, offrendo 400 metri di litorale sull’isola dei bagni”.

Una parte della spiaggia, dunque, sarà sottratta ai bagnanti, con il manager austriaco Hans Peter Steinacher che si è affrettato a chiarire: “Non vogliamo che la nuova Marina diventi un’enclave nautica tedesca”. Il solo fatto che abbia subito messo le mani avanti, lascia chiaramente intendere quanto concreto sia, invece, il pericolo. La conferma, purtroppo, della ferocia con cui le multinazionali sono pronte a saltare al collo degli imprenditori italiani in crisi, approfittando del primo momento di debolezza per costringerli a svendere le proprie attività fuori dai confini.

Tra gli allarmi lanciati a seguito dell’acquisizione, c’è quello di Fabrizio Licordari di Assobalneari: “Non è lontano il tempo in cui anche le nostre spiagge subiranno lo stesso trattamento da parte del capitale tedesco, che da molto tempo cerca di utilizzare il controllo delle istituzioni europee per fare man bassa dei nostri stabilimenti, chedendo a più riprese che siano messi a gara. Pronti ovviamente a fare delle nostre spiagge quello che abbiamo già visto in Grecia”. Con la benedizione di un governo Draghi tutt’altro che determinato a difendere gli italiani, pronto piuttosto a regalare spiagge, litorali e porticcioli ai grandi gruppi che, forti della loro liquidità, possono facilmente dettare legge nelle aste.

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