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“Gravi omissioni”. Guai in vista per Conte e Speranza. Ecco cosa rischiano

Pubblicato il 20/02/2023 21:18

Chiusa l’indagine di Bergamo, ora la competenza passa a Roma. Ci riferiamo all’inchiesta avviata nella città epicentro della emergenza sanitaria da Covid-19. “Gravi omissioni accertate”: sta tutta in queste tre parole la gravità dell’operato dell’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e di Roberto Speranza, il ministro della Salute. Ora dobbiamo solamente attendere per capire se integrino l’ipotesi di reato e dunque se e quali provvedimenti verranno notificati. Per la precisione, il reato di “epidemia colposa per reato omissivo improprio” è quello per cui si è mossa, sin dal 2020, la procura di Bergamo guidata da Antonio Chiappani. Iniziativa certo lodevole, laddove diverse altre procure hanno archiviato tutto. “Dovevamo capire perché sul nostro territorio è stato così colpito per primo, dovevamo dare risposte ai troppi morti”, ha dichiarato Antonio Chiappani. La più clamorosa omissione è il piano pandemico, che è di competenza esclusiva di Palazzo Chigi, e che non è stato aggiornato dal 2006. Se applicato, “avrebbe potuto salvare delle vite”. Come si ricorderà e come ricostruisce il Giornale, Robert Lingard, giovane italiano emigrato a Londra, aveva ripescato dalla rete il dossier Oms scomodo per il governo: si evinceva che il Piano non fosse stato mai aggiornato, e come Conte e Speranza avessero taciuto sul dossier dell’Oms, sparito dopo 24 ore e rinvenuto da Lingard. Il rapporto An unprecedented challenge: Italy’s first response to Covid-19, elaborato dai ricercatori di Venezia guidati da Francesco Zambon, fu ritirato a poche ore dalla pubblicazione. (Continua a leggere dopo la foto)
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inchiesta covid competenza passa Roma

Da qui si era avviato il secondo filone dell’inchiesta (il primo riguardava chiusura della Zona rossa tra Alzano e Nembro). Ora, i Pm della capitale vantano, legittimamente, la competenza delle indagini su questo aspetto. Il procuratore capo di Bergamo ha definito “eclatante e di forte impatto” la scoperta del mancato aggiornamento del piano pandemico antinfluenzale. A giorni si attende, dunque, la decisione sugli eventuali provvedimenti da notificare da parte della Procura di Roma. Oltre Conte e Speranza ci sarebbero manager ed ex dirigenti della sanità nazionale e locale, politici e amministratori locali, che potrebbero ricevere comunicazioni giudiziarie. Di certo il materiale non manca: sono già a Roma i pesanti faldoni che racchiudono tre anni di inchiesta. (Continua a leggere dopo la foto)

L’augurio di tutti è che il Tribunale di Roma non si confermi “il porto delle nebbie” che sovente è stato nei decenni più bui della storia d’Italia. Già risulta sospetto, secondo il Giornale, il fatto che si sia aspettato la fine delle Regionali, per evitare di condizionare l’appuntamento elettorale.

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