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“In Ucraina sbagliamo”. A “Repubblica” l’incredibile giravolta sulla guerra: “Contrordine compagni!”

Pubblicato il 11/01/2023 10:40

In un’epoca completamente impazzita sotto tutti i punti di vista (sanitario, giornalistico, informativo, giudiziario, societario, scolastico), capita persino che Repubblica si ritrovi, suo malgrado, a pubblicare un pezzo fortissimo contro la Nato. E chi l’avrebbe mai detto? Soprattutto di questi tempi in cui si sono sperticati a innalzare Zelensky a nuovo eroe della Resistenza e il comunista Putin a becero cattivo. È successo che il noto quotidiano ha arruolato tra le sue firme il super economista Jeffrey Sachs, pensando di fare un gran colpo. Il problema è che Sachs ha esordito (e forse la testata non se l’aspettava) con una mazzata a Nato, Usa e propaganda bellicista. E, in tutto questo, auspicando negoziati. Praticamente tutte posizioni opposte alla linea del giornale. A fare le pulci al giornale della famiglia Agnelli-Elkann è Francesco Bonazzi su La Verità: “La vera notizia di questo suo esordio da collaboratore del giornale è che Sachs ha infilato nel suo pezzo un’incredibile tirata contro il Dipartimento di Stato Usa, contro la Nato, contro la guerra in Ucraina e ha pure invitato a migliori scambi con la Cina”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il risultato? “È che uno dei quotidiani che più si è infilato l’elmetto dopo l’invasione del 24 febbraio scorso ha cucinato l’indigesto polpettone dell’economista illuminato facendo sparire dalla titolazione qualunque riferimento alle sparate in stile Manifesto. E ha titolato così: «La vera sfida è sull’Amazzonia». La vera sfida è come gestire un collaboratore d’eccezione che fa uno scherzo del genere. Per il direttore Maurizio Molinari, poi, sincero atlantista, è proprio una cattiveria. Sachs aveva cominciato con una sua lettura dei fatti brasiliani e l’auspicio che Lula dia «una nuova speranza, dopo quattro anni di governo disastroso». E pienamente in linea con il suo nuovo giornale aveva usato la categoria dei «politici demagoghi» per attaccare Donald Trump e Jair Bolsonaro: «Entrambi hanno usato i social media per aizzare la folla, che in entrambi i casi è stata sedata in giornata»”. Sedati gli oppositori, l’economista di Harvard e Columbia ne approfitta subito per dire anche altro, però. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi Sachs molla il Brasile e l’India e si regala un’autentica scorribanda sulla guerra in Ucraina. Comincia con i compatrioti: “Qui in Occidente siamo bombardati quotidianamente da narrazioni ufficiali ridicole, per lo più provenienti da Washington: la Russia è il male puro, la Cina è la più grande minaccia per il mondo e solo la Nato può salvarci. Queste dabbenaggini – continua – imbastite all’infinito dal Dipartimento di Stato americano, sono di grande ostacolo alla soluzione dei problemi globali”. Sachs osserva che siamo intrappolati “in guerre che non avrebbero mai dovuto verificarsi e che devono essere fermate con i negoziati, piuttosto che con l’escalation”. (Continua a leggere dopo la foto)

E lo scrive su Repubblica. Le critiche dell’economista sono poi anche per la Nato, che sulle colonne di quel giornale “è solitamente il Bene assoluto”, stuzzica ancora Bobazzi. Sachs la manderebbe volentieri in soffitta “le alleanze militari come la Nato” che “non danno risposta alle vere sfide che dobbiamo affrontare. Sono un pericoloso anacronismo, non una vera fonte di sicurezza nazionale o regionale”. E impietosamente ricorda le decisioni di estendere la Nato alla Georgia e all’Ucraina come mosse che avrebbero portato allo scontro con la Russia. Tutte queste critiche alla guerra in Ucraina, alla Nato e al Dipartimento di Stato Usa, di certo non ci si aspettava di leggerle sul giornale diretto da Molinari. E forse non se lo aspettava neppure lui…

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