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In barella tra i 2 e i 7 giorni. Esposto alla Procura: “Negato il diritto alla salute, intervenga la magistratura”

Pubblicato il 27/08/2022 09:40

Una realtà che fa paura, quella dei pronto soccorso italiani. Con le testimonianze che continuano a susseguirsi da ogni città d’Italia, sempre drammatiche. E con un dato su tutti a spiegare l’assurdità della nostra sanità pubblica: mediamente i pazienti trascorrono dai 2 ai 7 giorni in barella, in attesa di essere ricoverati. Statistiche che arrivano da Torino e Ivrea, dove gli infermieri Nursind hanno presentato un esposto alla Procura al quale hanno subito aderito altre province del Piemonte. A conferma di come, purtroppo, la situazione di emergenza riguardi l’intero Paese.

Come spiegato dal segreatrio del sindacato, Francesco Coppolella, alle pagine di Repubblica, le linee di indirzzo del controllo e della gestione del boarding (le persone in attesa di ricovero) non viene puntualmente rispettato. In teoria, un paziente non dovrebbe restare mai ad aspettare per più di due ore, la realtà è invece purtroppo ben diversa: “Questo provoca aggressioni e non c’è un solo giorno in cui non ci comunicano episodi di violenza a danni degli operatori. Molti colleghi si stanno dimettendo, e sono molti gli operatori sanzionati per problemi causati dalla situazione”.

Secondo il sindacato di Torino, l’attesa va da un minimo di 2 giorni a un massimo di 7. Il monitoraggio ha interessato tutti gli ospedali. “Questi sono dati preoccupanti – ha aggiunto Coppolella – a inizio agosto abbiamo scritto alle aziende chiedendo se sono in grado di rispettare questo vincolo. Nessuno ci ha risposto finora. Ma non si può lasciare in mano il cerino agli operatori. I manager ci devono dire perché non sono in grado di rispettare questo vincoli”.

Stando alle linee guida, con un codice rosso non ci deve essere nessuna attesa. Ma in generale per gli altri codici per i casi meno gravi i tempi non sono rispettati. “Nessun operatore può rispettare i tempi della valutazione se i pazienti in boarding sono così numerosi”.

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